venerdì 9 gennaio 2009

dicembre 2008 - Un finale all'inglese

Le foto degli uccelli sono di Gaetano Nava

Ognuno ha i riferimenti culturali che si merita. Chi un po’ di lustri fa seguiva il mondo della pedata come il sottoscritto – tuttora appassionato calciatore ma ormai poco o per niente interessato a seguire le vicende di questa disciplina da spettatore, anche semplicemente televisivo – si affezionava a classici stereotipi. Stereotipi ancora più amati se riguardavano il calcio britannico, grande passione all’epoca, si parla dei ’70, per lo scrivente, quando gli undici in campo potevano davvero definirsi d‘Oltremanica: le valanghe di stranieri dovevano ancora venire. Tra questi classici topoi si inseriva il caratteristico “finale all’inglese”. La locuzione indicava gli assedi finali alla porta avversaria, specie contro squadre di altre lande, alla ricerca di segnature risolutive. Va da sé che tali finali potevano divenire esplosivi.
Prologo un po’ lungo, complice anche una punta, e qualcosa in più, di nostalgia. La fine del 2008 ha regalato ai paladini della Volano una sorta di finale all’inglese vecchia maniera.

L’averla maggiore riappare tra noi. Gaetano Nava non manca di fissarla a memoria, disemm, imperitura.



Attenzione alle averle maggiori, raccomandano i super esperti. Potrebbe trattarsi di qualche sottospecie particolare, e rara per il nostro paese. Le foto di Gaetano, scattate come al solito in condizioni quasi proibitive, smorzano da subito qualsivoglia vagheggiamento di rarità: è Lanius excubitur, la forma tipica delle nostre zone. Poco male; ci consoliamo con un dato significativo. La maggiore sembra ormai presenza stabile. Un sforzo in più – leggi ulteriore frequentazione della Vasca – e può raggiungere lo status di svernante. Se si considera che in questo periodo le averle maggiori in Lombardia non saran più di una decina – si fa riferimento a dati provenienti da varie liste di posta elettronica –, si coglie il valore di questa presenza.


Il 22 dicembre faccio una breve puntata. Niente di significativo da segnalare. Verso il tramonto si materializza la sagoma di Marco Quirico, dipendente del Comune di Agrate. Marco è l’addetto alla sala macchine. Il livello dell’acqua è ancora un poco sopra l’accettabile: bisogna mettere in funzione l’impianto di pompaggio per togliere un po’ di liquido in eccesso. Ottima occasione per entrare nel gabbiotto dove è piazzato l’impianto: un dietro le quinte sempre gradito. Qualche immagine illustra l’interno del gabbiotto.

Forse non sono suggestive come, esempio, le istantanee d’autunno di qualche settimana prima. Ma c’è sempre il fascino, sui generis e talora un poco perverso, di scantinati e luoghi ai margini, occultati spesso ai più. Spazi che possono essere anche forieri di osservazioni, ebben sì, naturalistiche. È da qui, del resto, che si era riparato il barbagianni. Sotto sotto spero di vederlo sbucare. Niente da fare. C’è però qualche traccia: le chiazze di escrementi ben visibili nelle immagini qui sotto: tutto quel che rimane della permanenza del nostro. Avevo già messo in saccoccia un paio di borre la volte scorsa.
Un finale che si rispetti, all’inglese o meno, deve piazzare un colpaccio. È il 28 dicembre 2008 quando Gaetano Nava si trova a tu per tu con un’albanella reale maschio. Le foto rendono da sole la bellezza del rapace.
L’albanella rimane in zona per almeno 3 giorni. Gaetano la osserverà ancora il giorno 30 dicembre. È un classico (e prezioso: la popolazione europea è in contrazione) migratore/svernante per le nostre terre. E l’ennesimo rapace a fare capolino alla Volano. Non basta: è la specie numero 111 dalla fine di aprile 2007 per la Volano. Come da copione, batte soprattutto le fasce incolte.

Il 29 dicembre c’è anche Edoardo Manfredini (della lista CROS Varenna) da queste parti. Edoardo rileva a sua volta la presenza dell’averla maggiore. Nel suo resoconto alla lista aggiunge anche le peppole, miste ai fringuelli e ai verdoni. Beata inconsapevolezza: il bravo Edoardo, che ringraziamo, è perfettamente ignaro del valore delle sue osservazioni. La peppola: specie 112 per la Vasca. Certo, è specie comune, tipica presenza invernale dalle nostre parti. Questo colorato fringillide si mischia sempre molto volentieri con altre specie simili.

La settimana successiva, il 3 gennaio 2009, io e Alberto Confalonieri censiremo 50-70 peppole insieme a 30-50 fringuelli, e 4-5 verdoni. Ma queste sono altre storie…..