giovedì 1 maggio 2008

16 aprile 2008 Il Ragno Yashin e altre storie



Raffaella ci ha raccontato le avventure della 2°B e della 2°C alle prese con conteggi di anatre e con le tante piccole curiosità del vivaio.
Val la pena aggiungere qualcosa, giusto qualche nota da appassionato.

La Vasca il 16 aprile 2008 è piena di uccelli. I bambini sono colpiti dalle tante gallinelle e folaghe. Beata gioventù. Non sanno, i piccoli, che giusto un paio di giorni prima c’erano anche diverse anatre, mestoloni e marzaiole su tutti. Oggi i mestoloni sono spariti, li salutiamo e diamo loro appuntamento per il prossimo anno. Le marzaiole se ne sono andate, eccetto due esemplari; tra poco toccherà anche a loro proseguire il viaggio.

I bambini si divertono molto a usare il cannocchiale, che manovrano con curiosità. Al vivaio invece bisogna usare anche le mani, non solo gli occhi.

Tra i protagonisti dell’uscita ci sono i ragni; Raffaella vi ha già raccontato qualcosa. Troviamo un ragno con attaccato al corpo un sacchetto con le uova. Un bambino, inesperto e curioso nello stesso tempo stacca il prezioso contenitore: malnatt d’un bagaj! Cosa fare? Provo a mettere animale e sacchetto nel palmo della mano, chissà… Il ragno gira vicino al fagotto, senza reagire. Vi ritorna poco dopo. Succede l’incredibile: l’animale afferra l’oggetto con una presa che neanche Yashin (o Buffon, se volete, per i più giovani). Per prenderlo non usa le zampe (che servono per muoversi), ma particolari appendici, i palpi. È un’immagine che si fissa indelebile nella retina, un episodio che sorprende: sorprende e affascina vedere un comportamento che ha qualcosa che sembra andare oltre il semplice e meccanico istinto. Quanto succede poi è invece misterioso. Tenuto per un po’ nel contenitore, il ragno perde ancora il sacchetto. Non lo recupererà più, nonostante ci passi vicino. Riprovo il gioco di prima: niente da fare. Imperscrutabile mondo animale.

Il Ragno Yashin – curiosità: il grande portiere era tra l’altro soprannominato “Ragno Nero”, dal colore della divisa – non è l’unico aracnide presente. I bambini – oggi molto bravi e molto a loro agio nel mettere le mani nella terra e nell’erba – trovano anche un ragno granchio. Il nome non è molto scientifico ma si usa per indicare un gruppo di aracnidi che ha la capacità di muoversi come i granchi: si spostano infatti lateralmente, neanche fossero sulla rena di un litorale o sul fondo del mare. Purtroppo è difficile fotografarlo. Per la cronaca: la Famiglia che raggruppa questi particolari ragni è quella dei Thomisidae.

Bella come sempre la Volano. Un bravi ad alunni e maestre è più che meritato.

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