giovedì 4 febbraio 2010

1 febbraio 2010 - Un grande giorno: poesia delle ruspe

Ruspa: facile e abusato stereotipo vuole che il termine sia inguaribilmente odioso per ambientalisti e affini. Come è abituale, uno stereotipo è ben lungi da essere regola assoluta, ma vive e si autoalimenta col compiacimento e il favore della massa, sottoscritto incluso, che gradisce e coltiva non pochi appartenenti alla categoria indicata. Alla base, il rassicurante e confortevole ambito della reiterazione. Vedere in azione ruspe e gru, che stanno ahinoi infestando lo scenario della nostra malcapitata Lombardia, tormenta l’ecologista che è in noi? Certo, ma, come detto, ci sono ovvie e brave eccezioni.

È l’1 febbraio 2010, e a raggiungere la Volano sono ospiti tanto nuovi quanto lungamente attesi. Trattasi di mezzi deputati all’edilizia, anzi al movimento terra. Sissignori, si aprono le danze: cominciano i lavori di riqualificazione della nostra adorata Vasca. Primi passi verso traguardi che speriamo luminosi: un’oasi, pensa te, un santuario della natura nell’urbanizzato impensabile e appiattente.

A dare la notizia è lo stesso Luiss Villa, progettista dei lavori, oltre che appassionato paladino della Volano e guardiano della sua memoria storica, come vogliono anagrafe e, soprattutto, provenienza. Dal comunicato dell’architetto sembra trapelare poco o nullo entusiasmo, ma tra le righe non manca di leggersi giustificata emozione. È un gran giorno, atteso e voluto, caparbiamente voluto da tutti noi. Il progetto di riqualificazione del sito si propone di migliorarne il valore ambientale e arricchirne la biodiversità. Ma ne tratteremo diffusamente via via. Lasciamo la parola al nostro arch. Villa, che così ci racconta in un messaggio dell’1 febbraio:


Foto Luigi Villa

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Ciao a tutti.
Non spaventatevi dell'oggetto! La foto allegata (vedi sopra n.d.r.) documenta L'INIZIO DEI LAVORI ALLA VASCA VOLANO!!!!!! La ruspa inquadrata non è il mio nuovo autoveicolo (mi piacerebbe) bensì quella della COSTER, incaricata delle opere di movimento terra.
Devo riconoscere di aver accumulato un ritardo di oltre un mese nella consegna degli elaborati tecnici all'Amministrazione Comunale, avvenuta nella Giunta di giovedì scorso (28 gennaio n.d.r.) con pieno gradimento; il ritardo è stato però annullato da studiate procedure che permettono (anche sulla parola del sottoscritto e dell'arch. Luca Colombo) di iniziare i lavori in anticipo: giovedì pomeriggio scorso tracciamento cantiere; a mezzogiorno di oggi sopralluogo coi Costantini per le prime disposizioni dei movimenti terra avendo riguardo alla tutela della vegetazione esistente; domani si inizia lo scolturamento ecc. Radaelli è già sul piede di guerra per l'approvvigionamento delle piante secondo i consigli di Paolo e Dario. Salvo accidenti meteorici a metà marzo tutte le piantumazioni saranno completate.
Luigi V
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Il 2 febbraio 2010 non c’è solo l’architetto a bazzicare in loco. si precipita, indovina un po’, anche il prode Luigi D’Amato. Le istantanee sono d’obbligo. E anche un comunicato. Luigi D si lancia anche in qualche riferimento culturale:

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Data astrale 02-02-2010, dal diario di bordo del capitano Kirk: lasciata l’astronave Enterprise con un vascello approdiamo alla vasca volano.
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Gli umanoidi (detto nel loro linguaggio) “si danno un gran da fare”; scolturazione del terreno, messo ai lati per un successivo riutilizzo e creazione di una strada di cantiere, altrimenti con l’andirivieni di centinaia di camion oppure un minimo di pioggia renderebbe inagibile il movimento dei “mezzi”.
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La foto di Luigi D mostra la sistemazione della strada di cantiere.

Il lettore poco addentro alle segrete cose della Vasca più bella del mondo si chiederà a questo punto cosa si stia facendo in questi giorni. Una delle prime operazioni è consistita nel tracciamento di un percorso – ce lo ha spiegato sopra Luigi D. – che permetta ai mezzi un passaggio sicuro ed agevole. Allo scopo, è stata distribuita una massa di ghiaia sullo sterrato che mena al cancelletto di ingresso.

Lungo il lato occidentale la messa in posa della ghiaia è stata preceduta da uno scavo, per qualche decina di centimetri (foto qui sotto, datata 2 febbraio 2010).
Non temano i nostri appassionati seguaci: col termine dei lavori la ghiaia sarà portata via, e la terra rimessa in sito. “Fà e desfà l’è tutt’un laurà”, potrebbe commentare il solito sputasentenze. Niente di tutto questo. Il ghiaiato toglierebbe, va da sé, naturalità al luogo.

La prima parte dei lavori tocca la sponda occidentale. La foto (datata 2 febbraio 2010) mostra lo scolturamento sulla sponda ovest.
Coincidenza vuole che mi trovi ad Agrate Il 2 febbraio. Una puntata a ridosso del tramonto si impone. La superficie d’acqua è quasi completamente ghiacciata, rimane libera solo una piccola porzione, lungo il lato nord, settore orientale. Una ruspa spiana la massa di terra portata dai camion. Chiedo lumi via telefono al Villa. “È stato tolto uno strato di terra per uno spessore di 20 centimetri.”, spiega l’architetto. Il materiale ricavato, in questa foto è visibile sulla sinistra e riconoscibile per il colore chiaro, non verrà buttato.
La foto qui sotto mostra invece la nuova terra che i camion stanno via via portando qui.

La terra, qui sotto assistiamo alle operazioni di scarico, viene, mi spiegherà poi uno degli addetti alle operazioni, dalla vicina Carugate.


“È terra buona”, garantisce Luiss Villa. In effetti, l’impressione che sia un materiale ricco è immediata. Terminato il lavoro di riporto, la terra di partenza verrà rimessa in sito: lo scopo è garantire una sorta di continuità ecologica al luogo. Si tratta, ovviamente, di una continuità incompleta, dal momento che un terreno, una volta smosso, subisce comunque delle modifiche. Poco importa: la natura farà pian piano il suo corso.

Il lavoro procede di buona lena, fino all’arrivo del tramonto, quando il varco nella recinzione viene richiuso. I mezzi si allontanano. Un picchio rosso maggiore si ode in lontananza.

Mi piace lasciare la chiosa finale a Margherita “Marghebra” Brambilla, che tanto ha fatto perché il progetto potesse farsi concreto. Ci scrive Marghebra il 2 febbraio 2010:

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Beh ragazzi, saranno gli ormoni o la nuova condizione di neo mamma, ma quella foto mi ha emozionata! 5 anni fa tutto questo era solo un progetto, nemmeno troppo definito nei dettagli, un sogno che Luigi aveva e che abbiamo fatto nostro... con tanta fatica per far si che diventasse anche di qualcun altro, della lista, della giunta, del sindaco, dei cittadini, delle scuole....

sono felice. un applauso a tutti voi.
avanti così e buon lavoro!
margherita
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Lunga vita alla Volano!

Matteo Barattieri

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