domenica 31 agosto 2008

17 agosto 2008: il giorno dei rapaci. E la Volano fa 105!

FOTO: GAETANO NAVA


In rete si diffondono sempre più le notizie sulla nostra amata Volano. Ed esiste anche - immortale, quasi a farsi beffe delle moderne tecnologie - il buon vecchio passaparola.


L'avvistamento dell'averla capirossa ha costituito un interessante richiamo per le genti del binocolo. Diversi appassionati di uccelli han fatto tappa alla Volano, complice anche l'italica pausa agostana. Dalla vicina Monza, da Segrate e anche dal Lecchese, oltre che dalla Bergamasca. La Volano vive così momenti di gloria ben superiori al quarto d'ora wharoliano.


Il 17 agosto arrivano in due dal Lecchese: Piero Bonvicini (Lecco) e Giuseppe Redaelli (Cernusco Lombardone).


La giornata non poteva essere delle migliori. Una festa di rapaci accoglie i nostri, con loro anche il bravo Gaetano Nava. Lasciamo a lui le parole, scarne ed essenziali.

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un Pecchiaiolo,un Gheppio,uno Sparviere,una Poiana e verso le 11,30 un Lodolaio in caccia di libellule sulla vasca.
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Le foto che seguono mostrano un falco pecchiaiolo. Le ha scattate Gaetano al Toffo (Calco, LC) l'11 agosto 2008.

















Mica finita. Pepp Redaelli aggiunge alla lista del 17 agosto anche un nibbio bruno.



I più attenti avranno sicuramente colto la notizia. Falco pecchiaiolo e nibbio bruno non erano stati fin qui mai avvistati da quando abbiamo cominciato a seguire la Vasca, ovvero dall'aprile 2007.

Il conto è presto fatto: sono rispettivamente la specie 104 e 105. La lista sembra non finire mai......


E a proposito di rapaci, ecco una piccola galleria dedicata al gheppio, autore il solito Gaetano. Le foto sono state scattate il 29 giugno 2008, ovviamente alla Volano.























La partenza in volo dalla balla di fieno è davvero un gioiellino: roba da Pulitzer della natura. Bravo Gaetano!

martedì 26 agosto 2008

Delicate regine dello stagno

FOTO LUIGI D'AMATO, GAETANO NAVA


E' un capitolo su cui abbiamo finora indagato poco. Protagoniste, per il momento sullo sfondo, sono loro, le delicate regine delle acque: le libellule.














Luigi D'Amato ci offre queste belle istantanee, scattate il 6 agosto 2008.


La foto in alto mostra un maschio di Crocothemis erythraea. Ha colore rosso vivace, con evidenti macchie di colore giallo-arancio nella parte delle ali posteriori più vicina all'addome.




A destra è raffigurata una femmina della stessa specie. il colore dell'addome è tipicamente olivastro; anche in questo caso c'è una macchia (di colore giallo) nel settore delle ali posteriori più vicino all'addome. Se si ingrandisce la foto si nota che lo pterostigma è giallastro, tipico degli individui maturi. Lo pterostigma è una cella dell'ala collocata nella parte anteriore appena prima della curvatura che la chiude all'esterno (vedi anche sotto).
La specie è molto comune e abbondante nell'Europa Centrale e Meridionale; in Italia è segnalata in tutte le regioni.











La foto in basso mostra invece un esemplare di Sympetrum pedemontanum. Si nota la caratteristica più evidente della specie: la fascia bruna che attraversa entrambe le ali. Su ciascuna ala è molto evidente una celletta di colore bianco, lo pterostigma di cui sopra. Dato il colore chiaro, questo esemplare può essere una femmina o un maschio immaturo.

La specie è segnalata nel nostro paese in Lombardia, Piemonte nelle Tre Venezie e in Emilia. Viene ritenuta "rara in pianura.

La foto sotto (di Gaetano Nava) mostra invece due diversi momenti della vita delle libellule. A destra c'è lo scheletro esterno della ninfa. La ninfa rappresenta lo stadio giovanile e vive in acqua. Quando ha completato lo sviluppo abbandona le acque e dal suo corpo esce l'adulto, completo di ali. Se ispezioniamo con cura erbe, piante acquatiche, paletti e altro vicini ad ambienti umidi, in certi periodi dell'anno, troveremo i resti gli scheletri esterni delle ninfe vuoti. Alla Volano ne abbiamo raccolti diversi; ne riparleremo. A sinistra, nella foto, è visibile una libellula adulta.




Le notizie sulle libellule sono ricavate dalla "Guida delle libellule d'Europa e del Nordamerica" di D'Aguilar, Dommanget e Prechat (ed. Muzzio, 1990) e da vari siti Internet.

mercoledì 13 agosto 2008

Un martin pescatore: e siamo a 103!!!!

Oggi, 13 agosto 2008, ennesima sorpresa alla Volano.

Gaetano Nava ci comunica l'avvistamento di un martin pescatore. E' la 103esima specie dall'aprile del 2007. Lasciamo la cronaca alle sue parole:

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Stamattina ho fatto un giro alla Volano e ho rivisto l'Averla Capirossa sul lato est della vasca,invece sul lato sud c'era la Piccola.

Mentre mi spostavo per andare sul lato sud,dall'angolo nordest è partito un Martinpescatore che si diretto dalla parte opposta della vasca.

Non l'ho piu' rivisto........
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La zona della Volano non è particolarmente favorevole alla nidificazione della specie. Mancano infatti sponde in terra libere a ridosso dello specchio d'acqua. Ma può essere utilizzato dal martin pescatore come luogo di sosta o di caccia. In effetti, una sua presenza, ancorché occasionale ed estemporanea, era prevedibile. E oggi si è concretata. Un bravo a Gaetano per l'osservazione. E un saluto al martino, che speriamo di rivedere dalle nostre parti.

Un pappagallo alla Volano

FOTO GAETANO NAVA


10 agosto 2008. Uscita, l'ennesima, alla nostra Vasca. Con me il sempre bravo Gaetano Nava.




Ritroviamo le due belle averle, la piccola e la capirossa. Ci sono un paio di pigliamosche: la migrazione verso le zone calde comincia a farsi sentire.

Ma uno strano verso fende la calma agostana. Che diavolo è? Poco dopo parte un volatile dall'erba. Sembra un rapace. E' tutto bianco. Un gheppio albino? Ma dai.....


Eccolo:












Un pappagallo. Molto confidente, scappato di fresco, parrebbe, da qualche gabbia.

Il pensiero va subito a chi detiene specie esotiche: questi animali stanno bene nel loro ambiente naturale. Mah.....

Piuttosto, che specie è? Un viaggio premio in barca sulle acque della Volano a chi fornirà notizie.

Per la nostra lista di specie censite alla Volano il pappagallo conta poco. Si tratta infatti di un aufugo, per usare un termine termine tecnico. La parola si usa per animali (esotici) chiaramente originari di gabbie e voliere. Specie numero 102? Via, non scherziamo. Diciamo 101 e mezzo. In realtà, la collocazione corretta sarà proprio all'interno degli aufughi. Insomma: capitolo a parte.

Breva e tivan ovvero in barca alla Volano

FOTO: RAFFAELLA SALA, LUIGI D'AMATO

Breva e tivan: e la mente viaggia verso il Lario. Il Lago più bello del mondo, parere del sottoscritto, che adora soprattutto il versante lecchese. A tratteggiarlo in musica ci pensano da un po' le canzoni di Davide Van De Sfroos, vate e menestrello, in realtà, dell'altro versante, quello comasco; ma poco importa.....







Per una mattinata anche alla Volano si respira un'atmosfera che sa di missoltin e di singul de punta. A remare non sono quelli della Canottieri di Mandello, ma il nostro architetto, il buon Luigi Villa. Con lui anche Raffaella Sala. Parrebbe quadretto idillico. La realtà è poco poetica. I nostri - oltre a Raffaella e l'architetto c'erano anche Luigi D'Amato e Gaetano Nava - hanno portato scafo e scalmi in acqua per una ispezione.
















L'amata Vasca è da qualche tempo piena di vegetazione, in modo anomalo e preoccupante. Si teme che l'eccessiva proliferazione di una pianta, l'Elodea nuttallii, possa soffocare il bacino. Urgono controlli ed eventuali provvedimenti. Luigi D'Amato si è organizzato per procurare bucintoro e cime.

L'Elodea nuttallii è stretta parente dell'Elodea canadensis. Entrambe hanno origine esotica, Nordamerica, e si sono propagate in modo preoccupante negli ultimi tempi. La loro invasione è causa di danni per i nostri ambienti acquatici: compromettono l'equilibrio degli ecosistemi e la presenza delle specie locali. La natura ha cicli propri e proprie dinamiche: comprometterli significa causare danni anche irreparabili. Le elodee non sono giunte da noi attraverso processi naturali. Sono piante utilizzate per gli acquari. E' bastato che qualche sconsiderato le buttasse nelle acque di fiumi, laghi e affini per provocarne la diffusione. Gli esperti raccomandano di tenere sotto controllo il fenomeno e di cercare di bloccare queste piante maledette.
















Stiamo - in particolare Luigi Villa, Luigi D'Amato, Paolo Rovelli e Dario Porta - cercando di comprendere e studiare la situazione per prendere adeguate contromosse. Ecco spiegato il motivo del curioso battesimo del remo per la Volano.

Il giorno prescelto è l'1 agosto 2008. Purtroppo, porca sidela, sono assente per impegni. Spero si ripeta, non la propagazione dell'odioso vegetale ma il viaggio con remi e cime.

Come si vede dalle immagini, la quantità di massa vegetale è davvero impressionante: si parla di uno strato di mezzo metro o giù di lì. Il fenomeno è nuovo per la Vasca, a memoria dei due Luigi, che conoscono da tempo il sito.




















I nostri hanno raccolto dei campioni del vegetale e dell'acqua. Le analisi chimiche del liquido saranno curate da Paolo Rovelli.

Tutta questa erba deve essere poi smaltita dall'ambiente quando muore. Per tale operazione occorre un alto consumo di ossigeno; risultato: il prezioso gas viene consumato e tanti organismi muoiono soffocati.

Gli esperti indicano una serie di sistemi. Tra essi, il meno invadente per l'ecosistema è la rimozione meccanica. In parole povere: con badile e secchi si portano via le masse verdi e importune. L'utilizzo di sostanze chimiche diserbanti può avere effetti poco graditi per altri organismi. L'immissione di carpe viene consigliata: ma si tratta di pesci non delle nostre latitudini ma di specie a loro volta esotiche.

Stiamo valutando il da farsi. Intanto sembra che il fenomeno si stia un poco ridimensionando


Rimane una nota, disemm inscì, di cronaca, o di storia se preferite. In realtà non è il primo viaggio a remi alla Volano. Qualche mese fa Raffaella Sala fu protagonista di un estemporaneo e improvvisato passaggio in canotto; motivo: il recupero di un animale morto (una folaga) osservato a pelo d'acqua. Ma questa è un'altra storia.

martedì 12 agosto 2008

Luglio-agosto 2008: La Volano fa 102

FOTO: GAETANO NAVA, LUIGI D'AMATO

Latitante il sottoscritto - come è usuale, impegni mi tengono lontano dalle nostre lande dalla metà di giugno alla fine di luglio -, la Volano mica dorme. Anzi.... Proprio il periodo di luglio - agosto si è rivelato pirotecnico. Chi voleva effetti speciali è stato più che accontentato. Merito dei presenti se ben poco è sfuggito a binocoli, cannocchiali e obbiettivi fotografici. Gaetano "digitale selvaggia" Nava, Raffaella Sala e Luigi D'Amato sono stati spesso all'amata Vasca, anche per faccende varie, e non solo per sbinocolare (vedasi foto). Come si vede dall'immagine, c'era anche Luigi "l'arch." Villa, ovvero la vera memoria storica della Volano. E la longa manus dell'Amministrazione Comunale agratese? In qualche modo era informata dei fatti, ma sa diss.










E citiamo Dario Porta, vecchia (e gradita) conoscenza del Parco di Monza e di chi scrive.

Ma veniamo ai volatili che hanno suscitato brividi ed emozioni.
Il 5 luglio un cavaliere d'Italia compare nelle acque della pozza.


Ovviamente il buon Gaetano lo immortala. Si farà vedere ancora il nostro, fino all'arrivo di agosto.


Il 9 luglio 2008 è la volta di un'averla capirossa. Specie di risonanza extra-agratese, riapparirà il 3 agosto 2008 per rimanere fino al 10 agosto. La rivedremo? Curioso osservarla vicino alla sua parente, l'averla piccola, che è invece di casa alla Volano.















Un giovane cuculo porta a 99 il numero delle specie avvistate dalla fine di aprile 2007.


La foto rende bene la delicatezza del piumaggio, sebbene ancora giovanile, di questa bellissima specie, purtroppo spesso poco considerata. Alla Volano ci sarebbe le possibilità per una sua nidificazione, vista la presenza di capinere e affini, animale che il cuculo ama parassitare.

Il 31 luglio ci scappa il botto. L'evento non è però coperto da immagini, anche il bravo Gaetano deve arrendersi, colpevoli la distanza, una luce malandrina e l'elusività della specie. Quel giorno ci siamo quasi tutti alla Volano. Colpo gobbo: troviamo una schiribilla, parente di gallinelle e folaghe, e specie di rilievo poichè poco diffusa e per di più non sempre facile da individuare. Per la schiribilla è periodo di migrazioni e il canneto (e in parte le acque aperte) della Vasca offre un punto di ristoro. E' la mia prima schiribilla: grazie, vecchia Volano. E specie numero 100!

"Cosa è quella roba lì? Uno straccio appeso?", si chiede un perplesso Luigi D'Amato il 7 agosto 2008. Non esattamente, si tratta di un gufo comune. La Volano arriva così a 101!




















Come è tipico delle ore diurne, il rapace rimane posato sonnacchioso per la gioia di Gaetano, che può fotografarlo senza fatica.
Ai primi di agosto passa (e si posa) anche una garzetta: e fanno 102!!!!!



Eccola in volo, immortalata il 9 agosto.