sabato 25 dicembre 2010

25 dicembre 2010 - Cartoline invernali

Dopo tanti lunghi testi, contrari al galateo dei blog - però se nessuno si è lamentato.... -, qualche immagine.

Pettirosso (foto di Dario Porta, 18 dicembre 2010).
Femmina di fringuello (foto di Dario Porta, 18 dicembre 2010).

Cardellino (foto di Dario Porta, 18 dicembre 2010).

E per chiudere un'immagine di Claudio Crespi. Una omaggio al bravo Claudio e un invito a farsi vivo dalle nostre parti, e a darci il suo sicuramente valido e apprezzato contributo. Oltre alla carica di dinamismo e travolgente simpatia.

venerdì 24 dicembre 2010

Vita grama..

Neve, gelo, ghiaccio..
Brutto periodo per gli abitanti della Vasca.
La ricerca del cibo diventa frenetica, la sopportazione del freddo è incredibile.
Sotto una breve carrellata di foto. Credo che rendano meglio l'idea piu' di tante parole per descrivere questo momento un po' difficile per i nostri amici della Volano.

Ghiaccio sulla Vasca (19 dic 2010).













Frutti di rosa canina (18 dic 2010) e orme sulla neve (19 dic 2010).














Codibugnolo (18 dicembre 2010) e gheppio (18 dicembre 2010).














Migliarino di palude (dicembre 2010) e peppola (6 dicembre 2010).














Saltimpalo (6 dicembre 2010) e migliarino di palude (dicembre 2010).
Tracce di volpe (18 dicembre 2010).

24 dicembre 2010 – Mangiatoie, nidi, esperimenti, e lo spirito della Volano

La mia militanza nel settore ambiente e affini data ormai qualche lustro. Ho partecipato e partecipo a diversi gruppi, dei quali in alcuni casi sono stato addirittura cofondatore. Ho dato vita a diverse campagne, cosa che faccio tuttora. Spesso, ahimè, nei gruppi ambientalisti tanta energia e tanta passione risultano poco supportati da conoscenze tecniche e da corrette impostazioni.
Il gruppo Volano fa (quasi) nobile, e classica, eccezione. Una compagine in cui le discussioni vertono su temi quali l’identificazione di un fungo, o la definizione dello status di una specie. O ancora: “…quelle piante lì sarebbero da eliminare…”, alla faccia di tanti, troppi integralismi dannosi e impaludanti. Per naturalisti incalliti, qualcosa di prossimo al paradiso. C’è persino un architetto che, a differenza di molti della sua categoria – potrei fare nomi e cognomi, ma non sarebbe carino – non parla da un piedistallo, con sicumera e presunzione, ma è pronto a confrontarsi. Del resto, il Luiss Villa, è naturalista di rango.
Le discussioni vissute con la correttezza e l’educazione richiesti da temi prettamente tecnici.

Mangiatoie e nidi artificiali: un argomento molto dibattuto di recente.

Parte il Claudio Crespi, proponendosi come costruttore di mangiatoie e nidi artificiali. Il bravo Claudio, artista del legno e non solo, riprendeva un messaggio di GaeNava, che lanciava l’idea di arricchire il paesaggio della Volano con questi manufatti, stimolato dalle condizioni difficili di questa stagione.
Personalmente non amo molto il fiorire di mangiatoie e nidi artificiali. Preferisco che si intervenga sul territorio, attraverso la messa a dimora di piante o la progettazione di interventi che modifichino in modo appropriato il paesaggio. Questa, idealmente, la mia posizione. Ma non posso non concordare con GaeNava o Luigi D, molto più possibilisti.
Sentiamo cosa dice GaeNava:
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Pero' mi viene da dire che la vasca non mi sembra un'ambiente cosi' secolarizzato da offrire rifugi e opportunita' di nidificazioni a talune specie.
Per esperienza diretta osservando la manutenzione del verde,sia privato che pubblico,ho molti dubbi sulle opportunita' di talune specie di trovare un'ambiente idoneo alla nificazione..E' la stessa cosa per cui si cerca di riportare nell'ambiente coltivato un po' di variabilita' rispetto alle monocultureper conservare talune specie(averle??).Magari un domani le cose possono cambiare,la vedo lunga pero',un'aiutino intanto credo non guasti..
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Buona la sintesi di Luigi Villa, riportata qui sotto:
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La posizione di Matteo (duri e puri) potrebbe, a mio avviso, essere adottata in un'oasi di più ampio respiro, di almeno qualche centinaio di ettari. Il nostro "buco" è troppo esiguo e scarno in rapporto alle disponibilità alimentari per l'avifauna, e non solo.
…….il mio progetto di "naturalizzazione della Vasca Volano" funziona solo sulla carta o come espressione di aiuto ad un ecosistema fragile; sono ben conscio, come penso molti altri, che si sia intervenuti su aspetti formali (rimodellaziobne delle sponde) e sull'incremento della vegetazione con lo scopo di preservare e poi di incrementare il grado di biodiversità, in senso lato, della VasVol; da qui a dire che l'ecosistema è stabile ed autosufficiente ce ne passa.
…….dobbiamo aspettare almeno qualche anno perchè il progetto, pur nella sua fragilità, possa esprimere tutta la sua potenzialità.
Nel frattempo tutti gli accorgimenti conosciuti e ritenuti validi per "aiutare" l'ambiente sono, secondo me, da attuare. Pertanto ben vengano le mangiatoie!
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I miei dubbi vanno oltre. Per prima cosa, vorrei che si discutesse bene il tutto. Del resto, la mia idea di dotare l’area di strutture per gli insetti va esattamente in questa direzione. Aiutare gli insetti e gli altri animali piccoli, spesso dimenticati, ma non meno importanti e affascinanti. Certo, al momento il progetto ha soprattutto valenza educativa e didattica. Ma credo che la Volano possa diventare un interessante laboratorio nell’ambito. E qui chiedo l’aiuto di Claudio (per la parte ingegneristica) e della prof. Laura Farina (per l’ambito entomologico). Penso potremmo fare un buon lavoro, da mettere poi a disposizione della comunità. Poniamoci in quest’ottica: sperimentare soluzioni di aiuto agli invertebrati, per poi comunicare i risultati ottenuti. Prof., mettiti in azione.

Per gli uccelli, vorrei fare qualche riflessione in più. A mio avviso, bisognerebbe selezionare bene le specie. aggiungere qualche cincia in più – questo gruppo è classico utilizzatore di nidi artificiali – non credo arricchirebbe davvero il sito. Due sono le specie di maggior importanza. Tra queste, il saltimpalo. Come realizza il nido il saltimpalo? Il volume 5 dell’Ornitologia Italiana (Brichetti e Fracasso, ed. Perdisa) recita:
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(nido) posizionato in una depressione del terreno, spesso su un pendio……e di solito con copertura erbacea…”
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Cosa ipotizzare per favorire la specie? Creare qualche fossetta qua e là, ad esempio alla montagnetta? Potremmo studiare il problema.

Altro uccello significativo è l’averla piccola. In questo caso, i nidi artificiali servirebbero a poco, anzi a niente: l’animale usa siepi e cespugli. E allora butto lì. Perché non usare la recinzione come anima e intelaiatura interna per creare cespugli o sistemi di cespugli artificiali. Utilizzando rami e simili, potremmo provarci. Inconveniente: come creare l’effetto fogliame? Mica semplice: potremmo simulare le foglie, usando anche in questo caso del legno. Mah…. Idee balzane? Forse…
Ragioniamoci.

Il tutto ovviamente aspettando che il buco di posto consolidi la sua fisionomia; nella fattispecie, aspettando che siepi, alberi, arbusti e compagnia cantante si sviluppino come si deve.
Matteo Barattieri

24 dicembre 2010 - Il saltimpalo d’oro 2010

Dicembre. Tempo di nomine, di scelta dei vari personaggi dell’anno, dagli ambiti della politica internazionale al biliardo del Bar Sport. Non è da meno la Volano. Il nostro premio è il Saltimpalo d’Oro, in onore di una delle specie più rappresentative per la Vasca. Qualcuno aveva avanzato la candidatura di GaeNava: semplicemente superfluo elencare le motivazioni.

Come presidente e unico membro della giuria, e in democristiana applicazione del Manuale Cencelli, assegno il premio a Luigi D’Amato. Gaetano Nava meriterebbe, va da sé, ma si era già aggiudicato il titolo lo scorso anno. Luigi D. riceve l’ambito – si dice così – riconoscimento per il suo grande, e spesso poco sbandierato, lavoro sul campo. Non di rado fatto di umili operazioni, e di un insostituibile metterci le mani.
Un grazie a Luigi.

Albo d’oro del premio:
2008 Margherita Brambilla
2009 Gaetano Nava
2010 Luigi D’Amato

Matteo Barattieri

24 dicembre 2010 - Ufelee fa’ ul to mestee ovvero “Anticipare i tempi”

Fungiatt anzi micologo, ovvero micologo anzi fungiatt. E poi: microscopista, e anche botanico. Sarebbe il caso che ogni tanto il nostro architetto si ricordasse di quella che dovrebbe essere la sua occupazione nel quotidiano. E se ne ricorda, il Luiss Villa, cappello stile western a riparare la crapa.

Ma lasciamo al nostro la parola, che il 15 dicembre 2010 invia al gruppo un messaggio di posta elettronica intitolato, appunto, “Anticipare i tempi”:

“Dovendo documentare, per la Provincia,".. il conseguimento degli obiettivi prefissati... con le immagini riproducibili più significative.." ho riesumato la mia attrezzatura di disegno (pastello, acrilico, acquarello) intervenendo sull'immagine dall'elicottero con lo scopo di rappresentare la Vasca Volano come potrebbe apparire (fra un anno o due almeno) sempre dall'elicottero.”

Alla faccia dei vari programmi informatici ormai patrimonio consolidato, niente di meglio di un sano ricorso ad abilità manuali.

Andiamo con ordine, ma sa diss.
Questa è l’immagine di partenza, ripresa dall’elicottero. Un piacere per gli occhi, per noi appassionati non già di Volano, ma di cartografia e di territorio, del nostro territorio. A parte la golosità che suscita il tutto – uhei, architett, fuori copie di tutto il tuo materiale etichettato Volano: il popolo ha fame –, qualche domanda va fatta. Quando è stata fatta la foto? Da che altezza? Chi erano i fortunati a veleggiare sopra la Vasca più bella del mondo? La parola a Luigi V.

Chi non conosce bene il sito ha tutto il diritto di sorprendersi. Cotanta biodiversità, immortalata dagli obbiettivi di GaeNava e compari esiste grazie in particolare agli sputacchi di vegetazione posti intorno alla Vasca. Pare incredibile, ma è così.

Pastelli e altre strumentazioni ci permettono di vedere in questa immagine una serie di dettagli.

L’immagine, nei desiderata dell’architetto, presenta l’aspetto della Volano dopo una prima fase di maturazione in seguito agli interventi. Tra un anno o giù di lì.
Come si nota, il perimetro della recinzione si è spostato verso l’esterno: le aree aggiunte sono di proprietà del Comune. È stato ridisegnato l’ingresso, e una stradina, utile per i visitatori e gli escursionisti, corre lungo parte del perimetro esterno. Si notano bene le risagomature delle sponde, lavoro che garantisce nuove potenzialità alla Vasca. Il blog ne ha trattato a lungo.
Lunga vita alla vecchia Volano. E un grazie al Luiss Villa, per questo piacevole regalo. Che probabilmente non rimarrà isolato; il nostro promette infatti:

“Quando trovo un po’ di tempo metto in rete anche le altre 10 pagine di foto che completano la relazione finale.”

Alla prossima

Matteo Barattieri

domenica 12 dicembre 2010

12 Dicembre 2010 - In trasferta

In trasferta: espressione che rimanda a contesti calcistici. Nella fattispecie, l’uscita lontano dalle mura amiche, per usare topos sempre di ambito pedatorio, è alquanto sui generis. Impegnato nel censimento svernanti italiani, lanciato dalla piattaforma ORNITHO, ho battuto, l’11 e 12 dicembre 2010, anche settori poco distanti dalla Volano. Nessun tradimento, anzi, un’utile raccolta dati, tutto sommato. Responsabile della scelta dei settori non è il sottoscritto, ma la stessa banda di ORNITHO, che per ogni particella da 10x10 km ha selezionato 4 celle da 1x1 km. Le celle sono collocate in modo da esser tra loro sufficientemente distanti. Altri dettagli qui:

Sabato 11 dicembre, mentre l’inossidabile GaeNava è alla Volano, ispeziono l’area tra Concorezzo e Agrate intorno a Cascina Rancate. La giornata limpida parrebbe alle masse indicata per altri lidi, più esotici ed eleganti. Ma tant’è: il sempiterno “chi si contenta…” non sarebbe poi tanto da chiamare in causa. O, meglio, può essere utile integrazione a questioni più pratiche, leggi esigenze di raccolta dati: il censimento dura solo fino a fine gennaio. Il tutto sommato a questioni, disemm, anagrafiche: con l’età è diffuso costume il ripiegarsi sull’immediatamente circostante.

Non comincia nemmeno male. Uno sparviere volteggia sopra Cascina Rancate, inseguito da un paio di cornacchie. La specie – il rapace, intendo – meriterebbe attenzioni non superficiali: il suo progressivo inurbamento è di non poco significato. Un simpatico gruppetto di mattuge completa il quadro nei primi metri di percorso.

Due cormorani passano in volo lontani. Chissà se hanno ispezionato la Volano.

Il paesaggio non permette molto di più, tra capannoni e altre strutture industriali. Supero il Villoresi: dopo la desolazione di rifiuti a bruttare il Canale, qualche accampamento di zingari. Un paio di cani ringhianti mi invitano ad accelerare il passo, non senza individuare un picchio rosso maggiore negli sputacchi alberati.
In totale fanno 15 specie. Chiamo il buon GaeNava. Non è che a lui sia andata poi meglio: il suo taccuino si è fermato a 17. “….poca roba….”, o giù di lì è il suo commento.

Il 12 dicembre una delle celle prescelte mi porta proprio a lambire la Volano. Sono tra Carugate e Pessano. È il settore agricolo tra i due comuni, a sud di Cascina Seregna. Ornitologicamente, un deserto: neanche 10 specie. Ne possono nascere ulteriori riflessioni sul ruolo che può rivestire la nostra Volano, quale importante risorsa per il paesaggio. D’altra parte, però, il rischio che si riduca a isola con scarsi collegamenti con quanto è esterno. Spunti su cui meditare. Il paesaggio presenta però frammenti della campagna che fu. Filari di salici capitozzati a dar vimini. Filari a platani, pro parte capitozzati a loro volta: roba, i platani, che piacerebbe al Lüiss Villa. Il reticolo di rogge e derivazioni, ponticelli e urcioeuj: roba da brividi per il sottoscritto, che ha tra i punti deboli reti e manufatti legate alle acque, tratto che rende la spianata padana unica sul globo. La tentazione di seguire gli argini, creare una mappa mentale delle opere idrauliche o camminare nel letto dei canali viene allontanata a fatica. Un airone cenerino in lontananza richiama in qualche maniera all’ordine.

Qua e là spazzatura, qualche rudere, un capannone abbandonato: fascino da urbex, tra l’Alexandre Surin de “Le Meteore” di Tournier e le pagine di qualche autore di futuri post-atomici.

Per completare, visitati oggi anche il Parco di Monza e l’urbanizzato ammorbante tra Cologno e Vimodrone. Ma queste sono altre storie.

alla prossima

Matteo Barattieri

12 dicembre 2010 - Mappe regionali: qualche istruzione

Della serie “questo è un blog di servizio”. Qualche annotazione per scaricare mappe e sezioni di mappe della Carta Tecnica Regionale (CTR). Da poco tempo il Geoportale della Lombardia permette, finalmente, di scaricare parti della CTR. Il servizio è molto utile e pratico anche per chi, come il sottoscritto, possiede già i CD, usciti anni fa, con tutta la cartografia regionale. Sul Geoportale sono però presenti molte funzionalità davvero preziose e comode. Quella che segue è una breve descrizione di un paio di esse, che possono aiutare chi sta andando sul campo per l’Atlante Ornitologico Italiano, lanciato da Ornitho, ad esempio.

Apriamo la pagina
Questo il collegamento al Geoportale
http://www.cartografia.regione.lombardia.it/geoportale/ptk
Quando siamo sulla pagina di apertura, selezioniamo “Visualizza mappe” sul menù a sinistra. Ci spostiamo così su una nuova pagina; schiacciamo col cursore su “Carta tecnica regionale”. Si apre in questo modo una nuova finestra con la mappa della nostra regione, a scala piccola.

L’asta graduata
Sul lato sinistro c’è una sorta di asta graduata, ad ogni tacca corrisponde una scala. Portiamo il cursore sulla freccia, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, aumenteremo via via la scala, fino al valore di interesse. Consiglio: portiamoci a 1:10mila o 1:15mila.
Cerchiamo l’area
A questo punto ci si sposta sulla mappa fino a trovare la zona di interesse. Basta spostarsi col cursore (appare a video la classica mano), tenendo premuto il tasto sinistro del mouse. Diamo sempre qualche istante al sito per lavorare e mettere a fuoco l’immagine. Paesi, corsi d’acqua, frazioni scorrono via via: per il malati di mappe come il sottoscritto un piacere visivo.

Strumenti
In alto sulla sinistra ci sono i vari menù. Ci si porta col cursore su “strumenti”, è la terza opzione da sin. Si apre così una tendina, con diverse opzioni. Tra le più utili:
- download raster
- stampa.
Adesso, al lavoro!

Download raster
Premiamo su questo comando. In basso a destra si apre una finestra. Abbiamo la possibilità di scaricare le tavole che interessano. Se si conosce la tavola, bene. Altrimenti, si indica un comune e appariranno dei “raster”. Vanno selezionati, seguendo l’istinto, o sulla base di informazioni note, o a caso. In effetti, questo è un aspetto da indagare. Non ho ancora capito se c’è qualcosa simile ad un quadro di unione. Selezionato il raster gradito, si potrà dare il comando download. Il nostro pc potrà ora arricchirsi di mappe: si tratta di documenti compressi (.zip).

Il comando “stampa”, non solo per stampare
Molto utile è il comando stampa: vediamo perché. Questo comando permette di stampare e scaricare una sezione della CTR. Selezioniamolo, ci appare una finestra in basso a destra, che ci fornisce una serie di possibilità. Possiamo dare un titolo a ciò che stamperemo, possiamo modificare la scala, aggiungere commenti... Molto utile è chiedere che appaia la scala sul ritaglio della CTR che ci interessa: senza scala non vai da nessuna parte, anche se è vero che in ogni caso è presente, sulla sezione scelta, un righello con le distanze in metri. Se schiacciamo col cursore su “Stampa PDF”, ci appare un finestra. Attenzione: l’esecuzione non è immediata (almeno sul mio pc), meglio lasciare al programma, Adobe, il tempo di lavorare, altrimenti il tutto si può bloccare. La finestra mostra la classica anteprima di stampa. Controlliamo bene che la sezione sia quella desiderata. In caso contrario, chiudere la finsetra, e ricentrare la sezione della CTR, con la solita mano. Ripartire con “Stampa PDF”. Abbiamo due comandi disponibili: “stampa”, appunto, e “salva”. In questo modo avremo sul nostro pc, salvata in PDF, la sezione scelta. La stampa è in bianco e nero, con l’eccezione di una sottile linea rossa, ebbene sì, che indica i confini comunali.
alla prossima
Matteo Barattieri

lunedì 6 dicembre 2010

6 dicembre 2010 - La miniera GaeNava


Una miniera, un gioiello da custodire, una piacevole lista da consultare e scorrere: questo e altro è il documento inviatomi oggi da Gaetano "GaeNava" Nava. Il nostro mi ha inviato l'elenco di tutti i suoi avvistamenti, a partire dal dicembre del 2009, con l'integrazione di qualche osservazione del 2008 e del 2009. Si tratta del materiale che il nostro ha inviato a Ornitho, piattaforma nata in Svizzera e da un po' messa a disposizione degli italiani.

Immergersi nella sequenza di dati è appassionante. E impressionante: la copertura, mese per mese, è pervasiva. 16 giornate di campo nel solo mese di agosto, nel 2010. Tanti bei dati su cui operare. Tanti bei dati da custodire gelosamente, e da tenere al riparo; non penso però che facciano gola ai prodi di Wikileaks, tanto per rimanere sull'attualità.

Bisognerà vedere come utilizzarli. Conosco il metodo di lavoro del fotografo ufficiale: niente punti di ascolto, la digitale pensa a setacciare il sito metro per metro. Risultato: poco sfugge al nostro.

Per concludere, chiedo a Gaetano di confermare omogeneità e continuità nel metodo. Così potremo operare sui dati. Ne vedremo, credo, delle belle.
Ancora grazie
Matteo Barattieri

6 dicembre 2010 - Dietro le quinte del blog

"E' un po' che non ricevo roba dalla Volano", così ogni tanto qualcuno degli iscritti al nostro blog. Altri invece, presi nel gruppo degli operativi: "Dai, aggiungi qualcosa al blog", fino ad un più sopra le righe: "...vado sempre sul blog...ma non viene aggiornato...", o giù di lì e con un tono quasi minaccioso o, detta meglio, sanguigno.

Fa piacere che ci sia passione per queste pagine internet. A dire il vero, la passione è in primis, per non dire in toto, rivolta alla nostra amata Vasca, sacro fuoco di menti e cuori in quel dell'Agratese e dintorni. Un passione che spinge i vari GaeNava e Luigi D'Amato e compagnia cantante a una frequentazione al limite del patologico. Mi ci metto anche io, dal momento che la Volano mi ha fatto trascurare la prima grande fiamma, ovvero il Parco di Monza.

Tanto lavorio di foto, attività di campo e via andare meriterebbe in effetti più puntuale e più adeguata copertura. Mica sempre facile. Dice: basta prendere due foto, inserire qualche rapido commento, magari fare un copia-incolla dei messaggi. Non mi convince. Preferisco dare il più possibile un tocco in più, per quanto possa servire, e nonostante l'uditorio sia alla fine molto limitato. Ma in ogni caso, anche i quattro lettori meritano dovuto rispetto. E poi, e poi c'è il divertimento personale, il piacere dello scrivere. Il gusto per la ricerca dell'espressione e dello svolazzo.
Il tutto arricchito da uno degli obbiettivi centrali: lasciare una documentazione e una traccia di quanto avviene alla Volano. Non da ultimo, il partecipare alla grande comunità di internet, effetto di una sindrome su cui sarebbe il caso di indagare: alla rete dobbiamo tanto, tantissimo, e, personalmente, mi sembra di partecipare davvero poco al grande flusso di conoscenza che circola su server e portatili.

Il processo di genesi di un articolo per questo blog segue di solito una procedura abbastanza consolidata. Le foto di GaeNava, con annesse notizie, oppure un'uscita diretta sul campo sono quasi obbligato punto di partenza. Le istantanee che riceviamo in gran numero ogni settimana costituiscono un impegno anche per il sottoscritto, che le archivia in modo preciso e accurato. Finiscono in cartelle divise per data, mentre un documento viene aggiornato con un indice che descrive il contenuto delle varie immagini. Decine e centinaia di foto: un archivio fantastico, va da sé, ma succhiaenergie. Sistemato il materiale, bisogna scegliere un argomento centrale o, almeno, organizzare in adeguata sequenza le note.
E, da ultimo, una nota di vivacità. Generalmente, è molto utile scegliere un brano musicale, che faccia da ideale colonna sonora. La ricerca non può prescindere da gusti personali, invero viziati da scarsa e misera competenza del sottoscritto nell'ambito. La vena da cui attingere ha quindi confini limitati: il tema del brano vuole essere vicino al contenuto del pezzo per il blog.
Si può allora partire a stendere le prime righe. Modello è l'idolo di sempre, il Gioann Brera, grande e inarrivabile letterato, spesso ingiustamente relegato nell'ambito della pedata. Modello, ebbene sì, ma molto molto lontano, inaccessibile. Riferimento forte, come per Brera, è l'affetto per la nostra terra, per la Brianza parte di quella Lombardia, tanto amata dal Gioann, che brianzolo fu, seppur d'adozione. Accanto alla disponibilità di tempo, non sempre garantita, sussistono altri ostacoli. In primo luogo, il timore di essere ripetitivi, la paura di cadere nel già detto. Del resto, il sito è sempre quello. Fortuna vuole che, per ora, le novità non manchino. E non è propriamente necessario dover ricorrere al filosofeggiare spiccio di questi capoversi. Ma ogni tanto gha voeur anca quell.

Per completare il tutto, accompagnamento nel vergare le righe di cui sopra è stata Belinda Carlisle:
Col tema c'entra invero niente, ma è stato buon sottofondo.
alla prossima
Matteo Barattieri

domenica 5 dicembre 2010

5 dicembre 2010 - Le quinte in azione: una casa al Condominio Volano

Il mondo occidentale è ormai, grazie all’operato di personaggi quali il buon Claudio Crespi, disseminato di nidi artificiali per uccelli. Accanto alle cassette nido, diffuse in ogni dove in lande anglosassoni, vengono spesso abbinate mangiatoie. Queste strutture possono rivestire importanti ruoli in ambito scientifico e conservazionistico. Offrono spazi adatti alla riproduzione colmando lacune; permettono di seguire e studiare le specie: non pochi progetti di indagine hanno nell’utilizzo di cassette nido uno dei loro cardini. In svariati casi, questi manufatti sono utilizzati per campagne di sensibilizzazione e per lavori di divulgazione. Personalmente, non sono un fanatico di queste strutture, fatta eccezione per alcune situazioni sopra citate, leggi conservazione e indagini scientifiche. Preferisco favorire la fauna attraverso interventi di miglioramento complessivo sull’ambiente. E poi: queste attività risentono della sindrome del già visto, proposte come sono in tanti e disparati, e a volte insospettati, contesti. Ci vuole dell’altro.

La richiesta di Raffaella “ellaraffa” e Paola “miss.paola” di far costruire qualcosa agli alunni delle quinte di Agrate coinvolti nel Progetto Vasca Volano faceva in effetti riferimento a mangiatoie e altro per pennuti. Idea centrale non sono tanto gli oggetti, i manufatti in sé, ma la possibilità per gli alunni di essere coinvolti in qualcosa di operativo. L’ambito didattico segue spesso percorsi indipendenti da contesti direttamente pratici, come è giusto che sia. Nella fattispecie, interessa fino ad un certo punto che le cassette nido siano davvero intervento prioritario o, comunque, da sottoporre ad adeguata discussione. Appurato che, va da sé, la cosa non è fonte di danni, si mettono i fanciulli al lavoro. Insomma: alle docenti importa che vengano interessate sfere manuali e progettuali, oltre ad altri ambiti.
La riunione di programmazione per le giornate del presente anno scolastico mi vede immediatamente promotore di interventi non già rivolti alla fauna maggiore ma agli animali piccoli, al mondo degli insetti e, più in generale, degli invertebrati. Nel sentire comune, è il mondo dei sobborghi e delle periferie dell’impero, anche se, quantitativamente, stiamo parlando di gruppi che compongono la fetta principale della biodiversità planetaria. Nidi e strutture artificiali siano dunque, ma per il mondo del piccolo.
Le ricadute a livello pratico e, disemm, gestionale non mancano. Facciamo qualche riflessione. Supponiamo di mettere in posa invece cassette nido per uccelli. A meno di non scegliere forme e dimensioni particolari, le specie che sarebbero interessate sarebbero bene o male le solite: cince e affini. Roba di non grande interesse conservazionistico, insomma. E poi: favorire un incremento dei volatili potrebbe magari andare a discapito degli insetti. Ragionamenti a spanne, intendemas, ma van fatti.
Andiamo al sodo. Decidiamo di dedicare la prima parte del lavoro sulla Volano di quest’anno alla realizzazione di strutture che siano di aiuto alla piccola fauna. Gli alunni van coinvolti sin dall’inizio. E il primo incontro a scuola ha per argomento la preparazione all’uscita, con discussione e preparazione di progetti. Quella che segue è una relazione per punti.

Le specie
È importante cercare di immedesimarsi nelle specie che ci interessano. Chiediamoci come vivono, dove vivono, di cosa necessitano per costruire i loro nidi. E via andare.
Gli alunni delle tre classi coinvolte – 5° B, C e D della Primaria di Agrate – conoscono bene gli animali piccoli. Li abbiamo trattati in più occasioni, anche attraverso osservazioni di campo.
- Lumache e dintorni. I gasteropodi (chiocciole e limacce) vivono sul terreno, han bisogno di umidità e di stare al buio. Anche altre specie non amano la luce: vermi e affini, millepiedi, coleotteri, scolopendre. Come aiutarli? La risposta arriva facile facile, come vedremo poi.
- Ragni. Non possiamo certo costruire delle ragnatele. Nossignori: dobbiamo creare spazi adatti al loro tessere e tessere. (vedi più sotto).
- Mosche. Molto opportunamente alcuni affermano che non è necessario costruire strutture. Dobbiamo fornire a questi animali risorse per nutrirsi e nutrire le loro larve. Già, la soluzione è semplice: portiamo alla Volano carne scaduta o animali morti. Idea impraticabile: il rischio è una denuncia per mancato rispetto di norme igieniche. “…potremmo ammazzare qualche animale sul posto…..”, suggerisce qualche alunno in vena di umorismo nero. Non se ne fa niente: lasceremo alla natura il proprio lavoro.
- Api e vespe. Il tema offre l’occasione per un breve inciso. Dobbiamo usare il vocabolario in maniera appropriata. Non dobbiamo parlare di alveare per le strutture che mettiamo a disposizione di questi animali; il termine indica la colonia da loro realizzata. Nostro campito sarà fornire spazi e manufatti utili per posizionare le celette.

Una casa per le vespe
In più occasioni abbiamo trovato, nel corso delle nostre avventure, nidi di vespe cartonaie. Il tema che affrontiamo in questa occasione è rappresentato dalle vespe solitarie. Queste specie non vivono in colonie: ognuna per sé, vien da dire. Per deporre le uova utilizzano fori di dimensioni adeguate. Progettare nidi artificiali non è difficile. Ci vengono in aiuto siti internet tedeschi, vere e proprie miniere di idee. Le varie classi studiano diverse modalità:
- Blocchetti di legno. Occorre legno sufficientemente compatto. Nei blocchetti vengono praticati, su un lato, dei fori. I diametri dei buchi variano: 2, 3, 4, 6, 8 fino a 10 mm; le vespe non sono tutte uguali, ovviamente. La struttura deve essere quella di un condominio: tanti buchi per ogni tipologia. Occorre dimensionare adeguatamente anche la profondità dei fori; basta seguire una semplice regola: moltiplicare per 10 il diametro.
- Tubi. Questa modalità di costruzione è meno difficoltosa. Si prendono dei tubicini del diametro adeguato. Possono andare bene: pezzi di bambù, cannucce, tubi in metallo…. Il tutto va raccolto in una scatola aperta su un lato, nella quale inserire il mazzo di tubicini. È importante: le vespe, e le loro uova e larve, devono essere al riparo. Per le dimensioni dei tubi bisogna regolarsi come sopra.
- Tappi. Raffaella “ellaraffa” suggerisce una soluzione interessante. Attaccare insieme tappi di sughero, lasciando degli spazi in mezzo: le nostre vespe potranno usare questi vuoti. Per le dimensioni dei tubi bisogna regolarsi come sopra.
I blocchetti di legno, e di conseguenza le scatole che contengano i fasci di tubi o di tappi, devono avere dimensioni adatte: 20-25 cm di altezza, 15 cm di larghezza, 10 cm di profondità.
Per posizionare i nostri nidi artificiali dovremo usare degli accorgimenti. Non possiamo piazzarli al suolo: umidità, agenti atmosferici e altro potrebbero danneggiarli. Dobbiamo collocarli almeno ad altezza d’uomo. Le uova e le larve all’interno avranno bisogno di calore: vanno quindi orientati in modo appropriato rispetto ai punti cardinali.


Un aiuto per i ragni
Vari sistemi:
- costruire strutture ad angolo diedro;
- utilizzare paletti, rami, bastoni, creando così strutture simili alle siepi;
- costruire intelaiature.

Le cataste
Ottimi rifugi per tante specie: ragni, forbicine, lumache, vermi, onischi…. Diventa complesso procurarsi grandi pezzi di legno, tronchi…ecc…. Si può rimediare, magari recuperando ramoscelli sul campo. Creeremmo piccole ma non meno produttive cataste.


Un nido per i bombi
Si tratta di strutture affascinanti. Basta una scatola di dimensioni adatte: 22 (altezza) x 41 x 36. Su una faccia si pratica un foro – la scatola va tenuta chiusa –, dal quale si fa partire un tubo. Diametro del foro: pochi mm. Dentro la scatola va messo del materiale utile: muschio, segatura, erba secca….

Caverne artificiali
Esistono animali che amano questi ambienti, come luoghi temporanei o permanenti. Un esempio: le tipule, ovvero le zanzare giganti che a molti incutono timori ingiustificati. Non succhiano il sangue, si nutrono di succhi vegetali. Per creare delle caverne artificiali possiamo utilizzare cumuli di sassi o accatastare dei legni. Possiamo anche recuperare porzioni di vecchi tubi: devono però avere diametro dell’ordine di qualche decina di cm.

Lontani dalla luce
Realizzare habitat utili agli animali del buio (lumache, coleotteri, onischi….) non è difficile. Sono sufficienti assi di legno o sassi a forma piatta.

I ricci
Costruire ricoveri per questi animali non è difficile. Basta un vaso di dimensioni adeguate: deve avere diametro di 45 cm almeno. Il contenitore va svuotato e rovesciato. Va creata un’apertura sufficientemente ampia: 11 per 12 cm.

Materiale occorrente
Riassumendo:
- scatole di legno, quelle dei vini vanno bene
- pezzi di bambù
- tubi e cannucce di vari diametri: 2, 3, 4, 6, 8, 10 mm
- assi di legno
- materiali per legare: colle, resine, corde….
- blocchetti di legno
- pezzi di tubi dal diametro di vari cm
- pietre e affini, meglio se piatte
- rami, bastoni….
- ramoscelli per creare una catasta
- muschio, paglia, segatura….
- vasi in plastica (diametro di almeno 45 cm)
NB
Il materiale è in gran parte in tedesco. Nel caso, lo scrivente può fornire rapida e succinta traduzione.
Matteo Barattieri

domenica 28 novembre 2010

28 novembre 2010 - Sometimes, un novembre d'acqua

FOTO: Gaetano Nava

La pioggia, la neve di un novembre d’acqua. Pioggia, neve, nubi: maledizione per noi popolo del binocolo e delle ottiche. Mica piacevole andare sul campo con queste condizioni. Il materiale rischia di danneggiarsi. “Sia chiaro: quando piove non si rileva…ti si bagna la carta, ti si bagna il quaderno”, così I., ai tempi aspirante ricercatrice in quel della Facoltà di Petrografia a Milano, e preziosa guida durante una campagna estiva. Pioggia è però anche infinita ispiratrice di poesia e di note musicali.
E ripeschi nella memoria suoni sedimentati e sepolti nel tempo.
“Sometimes”, grande brano dei James, qui alle prese con l’acqua, anzi immersi, ugole e chitarre.
http://www.youtube.com/watch?v=ejU5YAHN3vQ

There's a storm outside,and the gap between crack and thunder
Crack and thunder,is closing in, is closing in

Piove, e il livello del bacino va parecchi ghelli sopra la balaustra delle bocche di scarico.

“”””””””””””””””
Invece di notevole è il livello dell'acqua..Griglie a mollo e piante ormai inglobate nel bacino..Credo che il livello stavolta vada abbassato almeno di un metro e mezzo..E domani probabilmente piove ancora..
“”””””””””””””””””
Così Gaetano “Gaenava” Nava il 6 novembre 2010.
La foto che vedete sopra è di qualche giorno prima (1 novembre 2010), ma la sostanza cambia poco.
Qualche misura viene presa: le pompe vengono azionate. Ricordiamolo: la Volano è in primo luogo impianto di sicurezza per prevenire disastri in caso di piogge torrenziali.

The rain floods gutters, and makes a great sound on the concrete
On a flat roof,there's a boy leaning against the wall of rain

Tempo da acquatici. Il 12 e 13 novembre 2010 mentre squadre di appassionati eseguono conteggi di anatre e affini tra Adda, Lario e Laghi Briantei – anche il sottoscritto è della partita –, Gaenava presidia la Volano.
Anche qui si vedono pennuti da ambienti umidi.

Folaghe estemporaneamente sull’erba, nella foto di Gaenava del 13 novembre 2010.

Uno svasso maggiore, foto del 27 novembre 2010.


Un gabbiano comune, sempre il 13 novembre 2010.


Aerial held high,calling
come on thunder, come on thunder
Il cormorano della foto del solito Gaenava (13 novembre 2010) probabilmente non chiama la pioggia, ma l’immagine è suggestiva; leggerezza e plasticità del volo: un bravo al nostro inviato speciale.

Le quantità di acquatici alla Volano sono ovviamente limitate, le presenze in realtà brevi puntate. Ma il tutto fa molto inverno, e fa da prologo al censimento ufficiale di metà gennaio, il censimento IWC (Interntional Waterbird Census, censimento internazionale uccelli acquatici) tant par intendass.

It's a monsoon, and the rain lifts lids off cars
Spinning buses like toys, stripping them to chrome
E l’atmosfera iemale contagia anche il Gaenava, che scrive il 27 novembre 2010:
“””Una soddisfazione oggi pomeriggio vedere che lo Svasso maggiore c'era ancora...Secondo giorno di permanenza consecutivo..Chissa mai che sverni da noi..””””
Gli svassi maggiori sono tra le specie più importanti per i conteggi invernali IWC. Perché i pescatori ritengono esercitino una forte pressione sulle popolazioni di pesce, con danni per la loro attività. E ogni anno sono richieste di abbattimenti per contenere il numero di questi volatili. La Volano non può esprimere che numeri bassi, ovviamente, ma queste presenze van comunque segnalate.

Umidità chiama funghi. In altra parte del blog è apparso già qualcosa. Lancio un appello ai nostri fungiatt. Nelle ultime settimane sono state scattate un po’ di foto a carattere micologico. Luigi D., vogliamo a breve un tuo articolo.
Di più. Sono stati raccolti fin qui dei dati sui funghi. Luigi e Luigi, all’opera: preparateci un primo elenco. A dire il vero potrei provvedere in parte anche io, che fungiatt non sono, semplicemente prendendo in mano articoli e foto tra le pagine di questo blog. Vedaremm.
Alcuni funghi minacciano le nostre recenti piantumazioni. È la natura, carogna, democraticamente carogna. Questa immagine è del 6 novembre 2010, di Gaenava. A quale gruppo appartengono questi funghi? È il caso di intervenire per permettere alla pianta uno sviluppo normale? La mia esperienza, derivante da anni di contatto coi forestali, mi fa dire che forse ormai per malcapitato alberello la situazione è irrimediabilmente compromessa. Quando si vede uscire il corpo fruttifero, mi hanno insegnato, siamo agli ultimi stadi: ormai il fungo ha permeato con il proprio micelio buona parte della pianta.


Gaenava immortala anche una massa informe sui loeuff (pannocchie per i non-autoctoni) il 27 novembre 2010. Probabilmente un fungo? La domanda agli esperti.

E intanto piove…



Un grazie a Matteo Pironi, compare di tante avventure in Valle Aurina (Sudtirolo) per avermi fatto recuperare qualche tempo fa dalla memoria il brano "Sometimes".
Matteo Barattieri

sabato 20 novembre 2010

20 novembre 2010 Qualche pulitura al blog

Non credo che ve ne siate accorti. Qualche giorno fa ho operato delle correzioni a testi di passati articoli. L'operazione ricorda molto sistemi in voga nelle dittature, vedi Russia stalinista, dove le foto venivano via via modificate togliendo personaggi non più graditi.

Non pensiate male. Mi sono limitato a percorrere tutto il blog e correggere la numerazione progressiva delle specie di uccelli. Ricordo che l'ordine si basa sulla prima apparizione.

Adesso dovrebbe essere tutto in ordine. Un poco di pedanteria non guasta.

come siamo....come eravamo......

lunedì 15 novembre 2010

L'autunno è arrivato...

Anticamente si pensava che la quantità dei funghi dipendesse dall'umore degli dei.
Oggi cambia poco,
si scrutano le immagini dei satelliti meteorologici,ma la conclusione è sempre quella:
quando giunge l'autunno tornano i preziosi frutti: chiodino,porcino,pluteo,prataiolo ecc..
Tempo di funghi,ma anche di colori suggestivi,come se la natura conscia del malinconico distacco dalla bella stagione compensa col dono delle ultime bacche,funghi e una tavolozza di colori difficile da descrivere.















Pyrus calleyana e Phitolacca foto Gaetano Nava


Rosa canina foto Luigi D'Amato

Ma non lasciamoci distrarre dalle sovrapposizioni di giallo,porpora,bruno,rosso degli alberi e arbusti.Cerchiamo invece nel tappeto delle foglie già cadute al suolo la lucentezza di una flammulina o il bianco di un prataiolo,oppure sull'orlo di un vecchio ceppo il piu' noto"orecchione"


















Flammulina velutipes,agaricus campestris s.l. e pleurotus ostreatus

Foto gruppo Micologico Agrate B. e Luigi D'Amato

Certo districarsi in un mondo vario e complesso,dove le certezze spesso vengono incrinate contro il sipario delle tradizioni e superstizioni non è semplice.

Ecco perchè parlando di funghi è indispensabile documentarsi al massimo,cercare di conoscere caratteristiche e fenomeni legati a queste straordinarie creature,cosi' strane e misteriose da aver meritato nel contesto della biologia addirittura un mondo a parte.

Un regno che sta nel mezzo tra quello animale e quello vegetale.

In tema di "travestimenti" che si rifanno al mondo animale una dimostrazione realistica e.....imbarazzante è rappresentata dal Mutinus caninus.

Alto una decima di centimetri,fragilissimo e dai colori intensi e brillanti.

Mutinus elegans foto Gaetano Nava

Ovviamente immangiabile,emana un odore assai sgradevole,lo si puo' trovare da luglio a novembre su legno in decomposizione o su foglie morte.

Perche' la natura si sia cimentata in questa impudica imitazione dell'organo riproduttivo del cane una ragione ci sara'.

Oppure si tratta di un fatto casuale???

Il dubbio rimane....

domenica 31 ottobre 2010

31 ott 2010 Come siamo, come eravamo - La lista delle specie di uccelli

All’insegna del “come siamo, come eravamo”? Può darsi. In realtà, la lunga teoria di nomi che segue non fa che soddisfare esigenze tecniche e curiosità di tutti noi, e idiosincrasie del sottoscritto. Da sempre attratto da elenchi di ogni sorta, dalle formazioni calcistiche del passato all'orario dei treni, non potevo non provare sottile piacere nel mettere insieme, in perfetta sequenza temporale, la lista delle specie di uccelli che hanno frequentato la nostra magica Volano. La lista è in ordine di apparizione. Ripercorrerla significa immergersi nella musicalità dei nomi. Significa ripercorrere una storia lunga ormai oltre tre anni. Non pochi proveranno a trovare andamenti, meccanismi occulti, coincidenze. Quello che appare freddo e rigoroso a prima vista è in realtà in grado di suscitare emozioni in noi paladini della Vasca più bella del mondo.
E poi, e poi si può provare il gusto di mettersi alla prova o di soddisfare la propria curiosità. Quando apparve per la prima volta l’averla piccola? Quale è il periodo più fecondo per l’arrivo di nuove specie? Quali le stagioni meno propizie? Quale è stata la centesima specie? I più attenti potranno dire che scorrendo il blog si possono trovare molte risposte. Vero fino ad un certo punto. La bigiarella del 2008 è stata ufficializzata solo di recente. Ergo: la sequenza è stata scompaginata. La prima apparizione del fiorrancino è rimasta occultata. Nel futuro verranno corretti i testi di articoli degli anni passati, per numerare in modo appropriato le varie apparizioni.
Per ora, gustatevi l’elenco: 137 specie 137.
Ovviamente va un ringraziamento a Gaetano “GaeNava”, che ha controllato i suoi dati, confermando quanto steso dal sottoscritto. Infine: all’elenco mancano le 3 specie aufughe. Ma questa è un’altra storia.


17 apr 2007
1 Tarabuso

28 apr 2007
2 Cinciallegra
3 Passera europea
4 Colombaccio
5 Verdone
6 Verzellino
7 Fringuello
8 Capinera
9 Rondone
10 Merlo
11 Cornacchia grigia
12 Cardellino
13 Allodola
14 Passera mattugia
15 Usignolo
16 Balestruccio
17 Rondine
18 Folaga
19 Gallinella d’acqua
20 Torcicollo
21 Cannareccione
22 Codirosso
23 Picchio muratore
24 Gazza
25 Fagiano
26 Saltimpalo
27 Storno

12 mag 2007
28 Gruccione
29 Germano reale
30 Gheppio
31 Airone cenerino
32 Tortora dal collare
33 Cannaiola

15 mag 2007
34 Codibugnolo

26 mag 2007
35 Tarabusino

8 giu 2007
36 Quaglia

9 giu 2007
37 Canapino

4 ago 2007
38 Moriglione
39 Ballerina bianca

18 ago 2007
40 Fistione turco
41 Stiaccino
42 Averla Piccola

19 agosto 2007
43 Starna
44 Gabbiano comune
45 Picchio rosso maggiore
46 Pigliamosche
47 Poiana

23 ago 2007
48 Rigogolo
49 Falco Pellegrino

25 agosto 2007
50 Balia nera

1 set 2007
51 Svasso maggiore
52 Luì verde

15 set 2007
53 Codirosso spazzacamino
54 Prispolone

16 set 2007
55 Culbianco

23 set 2007
56 Pettirosso
57 Luì piccolo
58 Moretta

30 set 2007
59 Fischione
60 Scricciolo

12 ott 2007
61 Migliarino di palude
62 Porciglione

27 ott 2007
63 Regolo
64 Pispola
65 Fanello
66 Passera Scopaiola

28 ott 2007
67 Cormorano
68 Airone guardabuoi
69 Cinciarella

1 nov 2007
70 Allocco

25 nov 2007
71 Gru

8 dic 2007
72 Zigolo muciatto

27 dic 2007
73 Beccamoschino

3 mar 2008
74 Tuffetto

16 mar 2008
75 Codone
76 Sparviere
77 Tordo bottaccio

20 mar 2008
78 Canapiglia
79 Marzaiola
80 Civetta

22 mar 2008
81 Voltolino

24 mar 2008
82 Lucherino
83 Mestolone


30 mar 2008
84 Taccola

6 apr 2008
85 Piro piro boschereccio

20 aprile 2008
86 Bigiarella

27 apr 2008
87 Airone rosso
88 Ortolano

3 mag 2008
89 Lodolaio

5 mag 2008
90 Airone bianco maggiore

11 mag 2008
91 Tortora selvatica
92 Falco di palude

24 mag 2008
93 Strillozzo

25 mag 2008
94 Cutrettola

31 mag 2008
95 Sterna comune

1 giu 2008
96 Nitticora

5 luglio 2008
97 Cavaliere italia

9 luglio 2008
98 Averla capirossa

13 luglio 2008
99 Cuculo

31 luglio 2008
100 Schiribilla

7 ago 2008
101 Gufo comune

9 ago 2008
102 Garzetta

13 ago 2008
103 Martin pescatore

17 ago 2008
104 Falco pecchiaolo
105 Nibbio bruno

5 ott 2008
106 Averla maggiore

26 ott 2008
107 Alzavola

1 nov 2008
108 Tordela

29 nov 2008
109 Barbagianni

8 dic 2008
110 Cesena

28 dic 2008
111 Albanella reale

29 dic 2008
112 Peppola

10 gen 2009
113 Astore

23 gen 2009
114 Corvo

24 gen 2009
115 Pavoncella

15 mar 2009
116 Picchio verde
117 Topino
118 Pendolino

25 apr 2009
119 Sterpazzola

1 mag 2009
120 Piro piro piccolo

14 maggio 2009
121 Fraticello

31 ago 2009
122 Luì grosso

31 ott 2009
123 Beccaccino

9 nov 2009
124 Cornacchia nera

22 nov 2009
125 Fiorrancino

30 mar 2010
126 Upupa

31 mar 2010
127 Falco pescatore
128 Svasso piccolo

5 apr 2010
129 Cicogna bianca

7 apr 2010
130 Cigno reale

18 apr 2010
131 Albanella pallida

8 mag 2010
132 Cannaiola verdognola

16 mag 2010
133 Rondone maggiore

20 giu 2010
134 Gabbiano reale

21 lug 2010
135 Piro piro culbianco

18 sett 2010
136 Volpoca

19 sett 2010
137 Cincia mora

Matteo Baratteri

sabato 23 ottobre 2010

Sorprese autunnali..

Un piacere questi ultimi due giorni essere alla vasca..
Era giorni che noi appassionati di birdwatching si aspettava l'evento..
Gli scorsi anni al 3 di ottobre,puntuale come un orologio svizzero,s'era presentata.
Quest'anno invece la signora, l'Averla maggiore, ha deciso di tenerci un po' piu' sulle spine.
Pero' ieri 22 s'è mostrata,per poco come sua abitudine,piuttosto schiva e permalosa..
Ma forse meglio cosi'...Con tanti "amici della natura" armati di doppietta invece che di binocolo
meglio girare alla larga.



averla maggiore

Beh...Non era ancora smaltita l'adrenalina per il piacere dell'incontro che non si ripresenta anche lui.......
Il Saltimpalo,quello in penne e ossa,non il premio che Matteo mette in palio ogni anno per i benemeriti della vasca...
E il cuore ritorna a correre....















saltimpalo
Mica finita..Altra sorpresa...Una decina di Migliarini che anche quest'anno sono tornati a rallegrare i canneti della vasca coi loro richiami e svolazzi..



migliarino di palude

La speranza è che queste specie trovino il posto di proprio gradimento e rimangano a svernare alla vasca,
facendo compagnia alle specie piu' comuni che siamo abituati ad osservare durante tutto l'inverno.













pettirosso e lui' piccolo

scricciolo

Aspettando l'arrivo di altre specie piu' tardive, ormai piuttosto comuni alla vasca durante i mesi piu' freddi, gabbiani end company, il binocolo freme...Quale sara' la nuova specie a muovere il contatore...

Notaio..tieniti pronto...alla vasca non si sa mai..

giovedì 21 ottobre 2010

Due fili di vite...

Voila'..Siamo ai blocchi di cemento,punto di partenza per la vasca..
Che fretta di vedere la Volano..Allora via di corsa..
I blocchi sembrano quelli di una pista d'atletica..Start,partenza,prima curva a destra e giu' verso il rettilineo finale..
Calma...E' vero che siamo immersi in un'ambiente frenetico,circondato da strade e industrie il cui ritmo adeguato ai tempi moderni contagia parecchio..
Si pero' i due fili di vite??
Giusto...Se qualcuno ha un po' di pazienza i due(forse tre,quattro o cinque) fili di vite canadese(una pianta rampicante) sono sulla sinistra,addosso al muro di cinta della ditta prima dei blocchi, a far compagnia al bel sambuco..
Uno spettacolo ultimamente.
Un viavai di Tordi e Merli a banchettare con le sue bacche.










Tordo bottaccio e Merlo

E poi lui,il Pettirosso,che impettito sembra il padrone della zona pronto a riscuotere dazio.

A volte si assistono a scenette molto divertenti.Lui che guarda dall'alto pronto a scacciare tutti,il Codirosso spazzacamino che lo guarda dal basso e pensa...Prima o poi ti frego...











Pettirosso e Codirosso spazzacamino


Infatti,appena lui si distrae ad inseguire qualche suo simile,il nostro Spazzacamino mette in atto il suo raid che porta quasi sempre a buon "frutto" l'azione..


Codirosso spazzacamino
Ma calma..Ancora piano,appena passati i blocchi sui Deodara(i pini all'ingresso) si possono fare belle scoperte.
Tordi, fringuelli,picchio e regolo ultimamente li hanno presi di mira.














Picchio rosso maggiore e Regolo

Nonostante il baccano dei camion e le macchine transitanti sulla tangenzialina e le industrie vicine,ascoltando bene e con molta circospezione,qualche "preda" la si puo' beccare..

Beh..Se proprio non avete visto nulla per adesso allora andate giu' di corsa verso la vasca..Li' qualche Folaga,le Gallinelle, il Gheppio e qualche Poiana in transito ultimamente si vedono spesso..













Gheppio e Poiana mobbata da Cornacchia grigia

Femmina di Moriglione

Visto ancora niente???

Pazienza magari la prossima volta andra' meglio,mai disperare...

Ciao Gae

venerdì 15 ottobre 2010

Migratori..

Ci sono migratori e migratori...

Hanno tutti due zampe...Qualcuno alla vasca ci arriva per curiosita'..e qualcun'altro per necessita'..
Quelli che ci arrivano per curiosita' spesso fanno pochi spostamenti..In genere viaggiano su un mezzo dotato di due ruote,piu' o meno sofisticato,per fare meno fatica..





























Biciclettata 10-10-10
Magari poi qualcuno ritorna se il posto gli è piaciuto...

Anche gli altri migratori hanno due zampe,ma non arrivano ai pedali..
Allora hanno sviluppato un'altro mezzo,le penne..Da quello che dicono ci aveva pensato anche quel genio di Leonardo da Vinci,ma con scarsi risultati..
Loro invece grazie esperimenti di "qualche annetto" le padroneggiano alla grande...
Riescono ad andare dal nord Europa all'Africa e viceversa solo con quel mezzo..
Certo.. anche loro a volte hanno il fiato corto..e allora cosa c'è di meglio di una bella sosta...

Toh... guarda siamo arrivati ad Agrate e mi sembra che c'è una bella pozza..
Giu' al "volo" e rinfornimento..

Eh si.. La magica vasca sembra abbia una calamita per attrarli...

Negli ultimi tempi si sono viste cose interessanti in zona..
Alcuni li conoscevamo gia'..Arrivano e ripartono..














Balia nera e Prispolone














Stiaccino e Tordo bottaccio

Invece qualcuno si ferma per tutto l'inverno.

Pettirosso

Altri arrivi poi sono stati una bella scoperta..Nuove specie mai censite e.... il contatore delle specie alla vasca va su....















Volpoca


Cincia mora
La Volpoca è un'anatra (non è un'incrocio tra la volpe e un'oca neh..) che di solito frequenta i lidi ferraresi e romagnoli, per cui è raro vederla dalle nostre parti..Una chicca in piu' per la vasca..
La cincia mora invece credo l'abbiano assunta in un circo..
Credo di aver perso il conto delle specie viste alla Volano....
Ma tant ghe' al nudar cal marca..

Alla prossima...