venerdì 2 aprile 2010

Seconda metà del marzo 2010 – Storie di migratori, storie di un contatore sempre attivo

È un viaggio. Lungo, anche lunghissimo per non poche specie. Per altre magari non così lungo. Ma sempre un viaggio duro, con tutte le conseguenze del caso. I tanti chilometri da percorrere, le mille insidie, i cacciatori pronti a sparare o a utilizzare altri mezzi per cancellare tanta bellezza, le impietose distruzioni e trasformazioni di territorio: non c’è pace per i migratori. Il loro non è di sicuro un percorso leggero.
In questo viaggio tutto può servire per trovare una sosta, nutrirsi, riposare: anche la Volano. Non male, non male: succede così che alla nostra Vasca arriva di tutto, o quasi. A cavallo tra marzo e aprile abbiamo piazzato negli anni scorsi diverse prime osservazioni per l’area. L’acqua attrae anatidi in primis. Il 18 marzo 2010, mentre sono lungo le sponde con gli alunni della 4D della Primaria di Agrate, l’occhio (e il binocolo) punta sullo specchio d’acqua qualche marzaiola: 2 maschi e 1 femmina, per fornire un dato. Un pendolino, intanto, becchetta sui fragmites. Ne troverà qualcuno anche Gaetano Nava qualche giorno dopo.
GaeNava e il sottoscritto danno vita a curiose, e classiche, asimmetrie: dove il sottoscritto – l’idiosincrasia per la grammatica della fotografia domina imperiosa – ci mette il taccuino, il GaeNava aziona l’otturatore della digitale. Tutti ormai conoscete i suoi risultati. Qui c’è un bel pendolino, immortalato il 28 marzo 2010.


Quel giorno, racconta GaeNava, i pendolini erano 4.
Anche Luigi D‘Amato dedica qualche occhiata ai pennuti. Luigi avrebbe qualifica di fungiatt, ma se la cava anche con i volatili. Il 24 marzo 2010 becca un bel cavaliere d’Italia. La segnalazione richiama GaeNava, che narrerà:
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Infatti un salto appena smontato dal lavoro l'ho fatto.
Alle 13,45 il Cavaliere d'Italia era gia' sparito...Bravo comunque Luigi a "beccarlo"..
Invece le alzavole alla fine a conti fatti erano 9..Pazienti devo dire per sopportare il casino che c'era..
Pero' smaliziate e inavvicinabili...Fino ad un mese fa' gli tiravano ancora i nostri "amici della natura"..
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Eccole, le alzavole, fotografate da GaeNava il 24 marzo 2010.

Il disturbo del cantiere è relativo. Gli animali spesso si abituano, soprattutto quando rumori e movimenti assumono carattere di costante e immutato sottofondo. Si spaventano di più quando, esempio, uno di noi compare sulle sponde della Vasca. L’uomo, ricordiamolo, appare loro come un bipede gigante. Il viso chiaro di noi bianchi completa il quadro: un mostro alto con la faccia che riflette la luce, terribile. Meglio, molto meglio, per loro, camion, ruspe e compagnia bella, vissuti come grandi e innocue masse in movimento.
Il 26 marzo 2010 la Vasca fa il botto: 15 cavalieri d’Italia. Meglio di altre cose bastano le foto di GaeNava.





La prima segnalazione va attribuita a Dario Porta, come spiega GaeNava:
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Un grazie a Dario..Avevo appena finito di scaricare la spesa che mi chiama...
Gae..ci sono una quindicina di cavalieri d'Italia alla vasca.Se fosse stato un'altro gli avrei chiesto se aveva bevuto....15 cavalieri d'Italia alla vasca!!!Forse neanche a Comacchio li vedono spesso cosi' tanti tutti assieme....Ma lui se ne intende..Infatti,dimenticata la spesa(per fortuna non c'erano surgelati..)............ e bellissimi da vedere..
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Le notizie viaggiano in rete, e attirano altri del giro. Il 28 marzo 2010 sono dalle nostre parti Massimo Brigo, Italo Magatti e Cesare Rovelli. I primi due non sono nuovi, per Cesare è invece la prima volta. Niente cavalieri d’Italia, però.
In compenso c’è una coppia di mestoloni (vedi foto qui sotto); la specie, come tradizione vuole, rappresenta la coda dei migratori tra le anatre.
(foto: Gaetano Nava, 28 marzo 2010)

C’è un personaggio della nostra storia che non appare spesso. Ma quando si fa vivo sulla scena lascia importanti tracce. Si tratta di Edoardo Manfredini. Ogni tanto capita alla Volano, e più di una volta è stato protagonista di prime osservazioni per la Volano. 30 marzo 2010: Edoardo segnala alla lista del CROS Varenna la presenza di un’upupa. È la specie numero 126.
La migrazione è quindi in svolgimento. Passano anatre e altri acquatici, passano anche dei rapaci, come vedremo. I passeriformi sono meno presenti. Confesso molto interesse per questo gruppo, stimolante per la varietà di colori e di canti e richiami. I lavori di miglioramento dell’area potranno fornire risorse per queste specie, almeno si spera. Ma qualcosa si fa vivo, ad esempio il classico luì grosso, oltre al luì piccolo. Per il primo questo è periodo tipico di migrazione.


Il 31 marzo 2010 il contatore della Volano si mette vorticosamente in azione. Oltre agli abituali Luigi D’Amato e GaeNava, scende da Cernusco Lombardone Giuseppe “Reda” Redaelli. Sulla Vasca, invece, vola un falco pescatore. Qui sotto la foto di GaeNava.
E siamo a 127 specie. Il Reda segnalerà poi alla lista 4 falchi di palude e 1 nibbio bruno, tutti in migrazione verso NE. Minga finida. Uno strano tuffetto attira l’attenzione dei nostri, e farà squillare il mio cellulare mentre mi trovo in quel di Trezzo. La digitale di GaeNava sistema i conti.


L’ingrandimento è risolutore: svasso piccolo, bellissimo in abito riproduttivo. Specie numero 128. E la vaca la magna…

Matteo Barattieri

Seconda metà del marzo 2010 – Storie di binocolo e cannocchiale – Giornate di censimenti e non solo

Va bene il cantiere. Va bene i Mule Skinner. Va bene le piante che non arrivano. Ogni tanto però occorre ricordarsi del nostro ruolo di sbinocolatori. Al quale per il sottoscritto si aggiunge anche quello di addetto ai censimenti e alla lista delle specie, documento che da sempre garantisce qualche quarto di nobiltà e la giusta dose di ufficialità a qualsivoglia sito naturalistico, fosse anche miserrimo e scalchignante. Meglio non perdere l’abitudine, soprattutto dopo che il giorno prima la specola, per dirla coi lariani, è stata messa più o meno a nuovo. Problemi, more solito, di cavalletto, risolti con la collaborazione di un gentilissimo e disponibilissimo ferramenta monzese. Ora il cannocchiale non dovrebbe più ballare sulla propria sede.

Il 14 marzo 2010 sono alla Vasca. Pare incredibile, ma erano mesi che non svolgevo un censimento vecchio stile da queste parti. la procedura è quasi rito. Il primo punto di ascolto è all’ingresso, alla stanga come impropriamente lo chiamo da sempre.
Mi accoglie, ebbene sì, il tambureggiare di un picchio rosso maggiore. Vado a memoria, credo sia la prima volta che si fa udire qui. Delle due l’una: o è un umorista o ha intenzione di stabilirsi davvero qui. Il tambureggiare è un segnale usato dalla specie per marcare il territorio. Problema: qui l’habitat non è propriamente da picchio. Alcuni capannoni, prati, coltivi e qualche sputacchio di alberi. E non è che intorno alla Vasca la situazione sia migliore per la specie, che ama aree boschive. Vai a capire. Per completezza va però aggiunto che il segnale viene inviato anche da picchi in dispersione. E poi, la specie nidifica a poca distanza da qui, all’Oasi WWF di Carugate. Vedaremm.

La foto di Gaetano Nava ritrae un picchio rosso maggiore su una betulla, a ovest della Vasca. E' stata scattata il 27 marzo 2010.
Alcune ballerine bianche si agitano e litigano sui campi. Ultimamente si fanno spesso vedere qui alla Volano.
Alla Vasca, esattamente al cancelletto, unico lembo di recinzione, insieme al cancello grande situato all’angolo NW, sopravvissuto alla cura di Lueiss Villa, si trova il secondo punto. Qui si fa udire una capinera in canto. E con lei anche l’allodola: prove di primavera, possiamo dire. Tarda però il fringuello, il cui canto è per il sottoscritto indicazione dell’inizio del periodo primaverile. Il taccuino registra anche la presenza del pettirosso. Per la Volano è da sempre mero ospite invernale. Ma le temperature ancora basse lo trattengono qui.

(foto: Gaetano Nava, 21 marzo 2008)
Sullo specchio d’acqua non c’è molto. Le adorate gallinelle? Quasi assenti, se si fa eccezione per un richiamo. Non è una grande annata per loro. Si rivede invece il tuffetto. Nel pomeriggio Gaetano scoprirà che sono due.

Questo tuffetto è stato fotografato da GaeNava il 30 marzo 2008.
Il 27 marzo 2010 nuova tornata di censimento. Questa volta anche il fringuello si esibisce in manifestazioni canore. E il luì piccolo: il suo canto riempie le boscaglie. Il resto sarebbe ordinaria amministrazione se non fosse che, puntando il binocolo verso Cascina Fidelina Doppia, incrocio dei giganti nell’aria. Ma dai. Ebbene sì, per la seconda volta, da quando frequentiamo il sito, la gru compare da queste parti. A essere sinceri, l’osservazione non può essere targata Volano. Le 4 gru 4 sono lontane, tanto che mi occorre il cannocchiale per una identificazione sicura. Il dato è in ogni caso importante, e finirà poi in rete. A occhio sono sopra un settore compreso tra Caponago e Bussero. Tento di chiamare GaeNava che ha da poco lasciato il campo. Irraggiungibile. Intanto le nostre gru sono sparite dalla visuale.
Secondo alcuni potrebbe essere elevato a simbolo della Volano. Può un simbolo sparire per lungo tempo dalla vista? Non sia mai. Purtroppo però il saltimpalo marca troppo spesso visita. per l’annata 2009 le mie annotazioni sono poco confortanti. Riprendiamo note risalenti al giugno 2009:
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Saltimpalo N1 (significa nidificante possibile, ovvero: “specie osservata durante il proprio periodo riproduttivo nell'ambiente adatto, senza alcuna altra indicazione di nidificazione”)
Osservata una femmina nel corso della stagione riproduttiva 2009 con comportamenti territoriali. Non si hanno ulteriori dati di presenza della specie. Sussistono forti dubbi sullo status di nidificante per il 2009.
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Dal vivaio il canto di un maschio insiste quasi martellante. Il comportamento sarebbe territoriale, come vogliono le regole della biologia. Saremmo anche quasi nel periodo della deposizione, come da sacri testi. Inviterò poi GaeNava, nei giorni successivi, a dare un’occhiata. Invano, tuttavia: l’amato saltimpalo non capiterà nell’obbiettivo del nostro fotografo ufficiale.
Matteo Barattieri