sabato 29 gennaio 2011

28 gennaio 2011 - La 5°D torna in azione January 28th 2011 5°D back in action

È il 28 gennaio 2011, la 5°D di Agrate torna in azione. Prima dell’incontro, gli alunni hanno realizzato diverse cassette nido per insetti e rifugi per ricci. Questi ultimi risultano i più gettonati.
Alcuni esempi……..

January 28th 2011, the class 5°D are back. They built so many nest-boxes for insects and hedgehogs. The latter are at the top: the pupils like them best.
Examples…..


per api, vespe e affini
for bees, wasps and so on


una struttura per ragni
to help spiders make their webs


un ricovero per ricci
a box for hedgehogs

.....e problemi

Qualche cassetta è troppo piccola per i ricci, e viene trasformata in nido per bombi: basta chiuderla e piazzare un tubo di ingresso delle dimensioni giuste (vedi foto qui sotto).
Some boxes were a little bit small for hedgehogs so that they turned into nests for bumblebees. Not so difficult: we closed the boxes adding a properly sized tube, (see the following pictures).



In ogni caso, come facciamo ad installare cassette fatte di carta e cartone? Chiamo Luigi D., un uomo per tutte le stagioni. Il suo apporto sarà prontamente a disposizione: ci accordiamo per erigere un tetto per proteggere i lavori, preziosi, degli alunni.

Quest’anno, abbiamo due obbiettivi principali: non solo dare una casa a piccoli animali, ma realizzare anche dei testi informativi per i visitatori. Questi ultimi saranno posti, a mo’ di libro, su un tavolino. Ogni classe un diverso tema:
- Attività e divieti. Cosa posso fare e trovare quando vengo alla Volano? E come? Devo però anche rispettare dei divieti.
- Il progetto. Una storia del luogo e del lavoro di Luigi Villa.
- Cinque anni alla Volano. Una illustrazione dei lavori che le classi hanno svolto in questi anni.
La 5°D ha scelto il primo argomento. Divisi in tre gruppi, stendono testi e disegnano marchi e cartelli di avviso. Si tratta di primi abbozzi.


Anyway, how can we place our nests, made of paper and cardboard in the open? I called Luigi D., a man for all the seasons. His help will do: a roof will be erected in the area in order to protect our nest boxes.

This year, we have two main purposes: not only to give small animals a house but to write down notice boards for visitors. They will not be placed on signs but on a table, like pages of a book. One class, one topic. We suggested three subjects:
- Activities and warnings. What can I do, when visiting Vasca Volano? What can I see and find? And how? Moreover, pupils will write warning notices.
- The project. A history of the site, and a history of the project of Luigi Villa.
- Five years at Vasca Volano. Reports about what we have been doing for five years.

The 5°D class choose the first one. Split in three groups, they wrote some texts and draw logos and warning sings. Just first notes and sketches.

In the end, we place some nest boxes in the garden: they are too many for a small area like Vasca Volano.
Alla prossima
Matteo Barattieri

domenica 23 gennaio 2011

22 gennaio 2011 - Cacciatori in fuorigioco January 23th 2011 - Offside, hunters!

Che il nostro misero paese goda di una pessima reputazione grazie ai cacciatori è risaputo: abbattimenti illegali di migliaia di animali ogni anno, tanto per citare un esempio. E multe dall’Unione Europea per violazioni della normative comunitarie in tema caccia.
La nostra Vasca è stata oggetto di alcune illegalità da parte di cacciatori, rimasti ignoti, negli anni passati. Il tutto puntualmente segnalato alla Polizia Locale. Da quest’anno, come già segnalato da GaeNava, pochissime doppiette frequentano la Volano, essendo per la gran parte migrate in Provincia di Milano: pochi han scelto la neonata Provincia di Monza Brianza.
Sull’impreparazione generale di tanti cacciatori in tema di riconoscimento specie, durante gli esami per il patentino, girano da sempre storielle e aneddoti. Anche le basi di geografia probabilmente difettano. Ieri, 22 gennaio 2011, il nostro GaeNava si è imbattuto in due armati di doppietta e con cani al seguito. Un breve conciliabolo li ha fatti allontanare tra inusitati ringraziamenti al nostro fotografo; erano fuori Provincia: avessero sparato un colpo, poteva scattare la denuncia. L’episodio fa riflettere; certo, un errore può capitare a tutti. Ma l’episodio ha valore simbolico: quanto costan alla fauna e al territorio italiano l’impreparazione di questi signori?



Italy has got a bad reputation in the world: our hunters illegally slaughter thousands of animals every year. And every year, our country is fined by EU for breaking European law on hunt.
Over the last years, our Vasca Volano has been visited by hunters shooting all around the area. As told by GaeNava, the newly created Monza Brianza District (Provincia di Monza Brianza) keeps most of them out, for they choose to hunt in the Milano District.
Some of them, anyway, need a little help, for their geographical basics are really poor. Yesterday (January 22th 2011), GaeNava came across with two hunters, totally off the area they are allowed to shoot i.e. Milano District. Getting away, they kept thanking our photographer, who told them they were offside. Should they have shot, they would have been fined. That sounds strange only to people who have never heard of Italian hunters.
Matteo Barattieri

13 gennaio 2011 - Censimento IWC January 13th 2011 IWC

Come tutti gli anni, a gennaio, eccoci mobilitati per l’IWC, conteggio internazionale degli uccelli acquatici. Le aree umide di maggior interesse vengono coperte da legioni di rilevatori, armati di taccuino e ottiche. C’è chi al Delta del Po ha centinaia e migliaia tra oche, anatre e compagnia cantante. E c’è chi invece deve accontentarsi, dalle nostre parti, di poca roba. Ma tant’è.
L’importante, però, in questi casi è quella manciata di secondi di gloria garantiti dall’essere inseriti nell’elenco. Dal 2010 anche la nostra Vasca è stata inclusa nell’elenco delle zone umide lombarde, grazie a Violetta Longoni, coordinatrice per la Lombardia. Con tanto di numero di identificazione: MI0214. Il sistema di archiviazione purtroppo non considera la neonata Provincia di Monza Brianza, più che altro, credo, per ragioni di comodità.
Veniamo ai dati. Il 13 gennaio 2011 sono sul posto, tra le 11.40 e le 12. Rapida puntata. Il ghiaccio si è sciolto da qualche giorno, ma non basta per attirare ospiti. Due svassi maggiori si muovono sulla superficie della Volano. Uno si produce in un breve volo: mica usuale vedere questi animali in aria. Guardo con attenzione in ogni dove: niente altro, un deserto ornitologico, nessun acquatico oltre i due svassi. Il 15 gennaio 2011 GaeNava è sul posto. La sua lista recita: 4 germani reali e 2 cormorani, oltre agli svassi di cui sopra. Inviare questi dati, allora? Nossignori, correttezza impone di tener buono l’elenco della giornata ufficiale, ovvero i due miseri svassi.
Andrà meglio il prossimo anno? Ai posteri….

Svassi maggiori (Great Crested Grebes) foto Gaetano Nava, 15 gennaio 2011

Germani reali (Mallards) foto Gaetano Nava, 15 gennaio 2011

Cormorano (Cormorant) foto: Gaetano Nava, 15 gennaio 2011

Launched in 1967, the International Waterbird Census covers most of the wetlands all over the world. Regional programs are undertaken along rivers, lakes, ponds and coasts. In January, thousands of birders spread to count waterbirds, such as ducks, seagulls and so on. The aims of the project can be easily outlined: to estimate population sizes and changes in numbers and distribution of waterbirds, and to benefit the conservation of waterbirds and wetlands. In every country, a list covers the most important wet areas. Since 2010, Vasca Volano was added to our regional list; a way to put our local patch on the map.
On January 13th 2011 I got there to count coots and such. I have been doing that for years, in search of winter visitors. The area turned out to be a desert. The ice melted a couple of days back, but no birds moved here. Only two Great Crested Grebes swam and fished. I kept checking the area for a quarter, but no other bird showed up. On January 15th 2011 a mail from GaeNava gave something more: 2 Cormorants and 4 Mallards, in addition to the Grebes. What should I do? Should I get GaeNava’s list for IWC? The official one is mine, anyway, so that Violetta Longoni, IWC coordinator for Lombardy, was sent my data only. Will it be better next year?

Matteo Barattieri

domenica 9 gennaio 2011

Gennaio 2011 - Un atlante per la Volano?

Grazie al lavoro dei nostri micologi, ben sostenuti dalle foto e dalle indagini di GaeNava, il quadro delle conoscenze si amplia. Molto probabilmente c'è ancora da operare nel settore, ma qualcosa è almeno consolidato.
L'elenco delle specie di uccelli è al momento completo. Sulle libellule abbiamo buoni dati.
Manca ancora molto. Possiamo fare un rapido punto.
I dati su alberi e arbusti necessitano di una adeguata organizzazione, ma non si può dire che abbiamo troppi vuoti nell'ambito.
Qualche notizia su rettili e anfibi è presente su taccuini e blog.
Altri sono i settori su cui muoversi. Piante erbacee, insetti, piccoli mammiferi: questi alcuni degli ambiti che reclamano interventi da parte di operatori. Idea finale è comporre un atlante completo delle specie dell'area.
Entomologi, botanici: è il vostro momento.
Matteo Barattieri

Gennaio 2011 – Presenze…

Ai confini della fantascienza, a metà tra universi paralleli e invasioni di ultracorpi. Se i riferimenti sono volutamente scontati, la lettura della relazione di Luiss Villa non manca di suscitare qualche brivido, pur mantenendo toni tecnici, come da protocollo.

La vicenda, ricorderete, rimonta a qualche tempo fa, il 27 novembre 2010, per la precisione, quando GaeNava fotografò strane gelatine sul melgasc.


(foto: Gaetano Nava, 27 nov 2010)

La luce era quella che era: l’immagine ne risente.
Le competenze del nostro in termini di fotografia sono indiscutibili e indiscusse; le conoscenze in campo micologico sono invece meno consolidate. Poco importa: alla bisogna, provvedono i due Luigi.
Circa un mese per un responso corrisponde a normali tempi tecnici, non essendo Luiss Villa superspecialista sul gruppo di funghi in oggetto.
Per togliere da subito qualsivoglia tensione, il Villa ci fornisce il responso all’inizio del suo scritto, riservando i momenti di brivido ai capoversi successivi. Lasciamo la parola al fungiatt:


(foto: Luigi Villa)

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Il fungo fotografato anche da Gae è stato da me classificato come Fusarium graminearum forma anamorfica, con riproduzione a conidi, corrispondente a Gibberella zeae, ascomicete nella fase a riproduzione sessuata; per i non micologi chiarisco che “l’individuo” è unico ma classificato in due modi distinti per la due fasi vitali che si presentano con un marcato dimorfismo fino a pochi decenni fa sconosciuto.
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L'immagine, scattata al microscopio da Luigi Villa, mostra i conidi del Fusarium graminearum.
In pratica, la creatura ha doppia identità, come da romanzi e lungometraggi del genere sopra citato. Le due identità corrispondono alle due fasi vitali, una caratterizzata da riproduzione attraverso spore (i conidi), l’altra dall’incontro tra due cellule sessuali. Luigi V. e Luigi D. mi correggano se sbaglio, le due fasi si alternano. A rendere il tutto roba da racconti di Dick, Asimov e compagnia si aggiunge il “marcato dimorfismo” descritto da Luigi V.; tradotto: le due forme sono tra loro ben diverse. Insomma: i funghi ne sanno una più del diavolo, ma i micologi ne sanno una più dei funghi.
Arrivare alla determinazione è stato avventuroso. Lasciamo ancora la parola a Luiss Villa:
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A questa classificazione sono arrivato dopo ampie peripezie. Ho preliminarmente interessato Cristiano Losi di Venezia, una dei massimi studiosi italiani di corticiacee, spedendogli una porzione di essiccata ottenendo il responso: fungo imperfetto, non di mia pertinenza. Sulla traccia di questa risposta ho iniziato a rimuginare le mie conoscenze del mondo delle “muffe” ricordandomi di 4 articoli della Rivista di Micologia (dal 1993 al 1996) che trattavano (in estrema sintesi visto che si tratta di oltre centomila specie!) l’argomento; primo risultato: genere Fusarium, causa di molte malattie in agricoltura; seconda tappa: consultazione dei miei libri delle malattie crittogamiche con studio dell’ecologia e delle azioni fitopatologiche.
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Qui andiamo oltre la fantascienza, pensando al fatto che il plico di Luigi V. sia arrivato – e in tempi ragionevoli – a destinazione. Esperienze (in)dirette di pacchi, e lavori, persi confermano il notorio adagio che rende la realtà superiore alla fantasia.
Non è finita. Ancora Luigi V.:
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Nelle mie prime osservazioni al microscopio biologico avevo rintracciato solo i conidi dell’anamorfo; nel tentativo di osservare anche picnidi, aschi e spore ho successivamente allargato il campo d’azione alla zona nera “polverosa” a stretto contatto con il perimetro del fungo fotografato, con il risultato che vi sintetizzo: niente aschi e spore della Gibberella zeae, in compenso ho incontrato un altro fungo filamentoso del genere Monilia (etimologia: da monile, per la conformazione ifale a collana di perle) con i macroconidi a “bomba ananas” di americana memoria.
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Qui sopra una foto di Luigi Villa: raffigura il campione di Monilia a 400 ingrandimenti.
Non mancano le chiose finali.
Ancora Luigi V.:
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Mi sono poi attaccato al web; una serie continua di giri mi hanno quasi ingarbugliato la classificazione (un sacco di sinonimie!), in compenso allargato le mie conoscenze del fungo in esame. Sempre della serie “per i curiosi” inoltro una brevissima sintesi dell’importanza (in senso negativo) del nostro miceto:

""Il Fusarium graminearum ha effetti economici importanti nell'agricoltura. Le perdite di produzione sono state valutate fino al 50% dei raccolti contaminati. Il danno negli Stati Uniti è stato valutato per più di $ 1 miliardo nel 1993 e di $ 500 milione nel 1994 (Gilchrist e Dubin, 2002.)
Oltre ai danni economici l’anamorfo procura danni agli animali che si cibano dei cereali contaminati ed all’uomo, una delle quali è la cheratite microbica,infezione della cornea causata da batteri, virus, funghi (genere Fusarium) e protozoi veicolati, probabilmente, dalla soluzione dell’americana Bausch&Lomb.
Il Fusarium è un fungo filamentoso ad elevata variabilità genotipica (8), ritrovabile nel suolo, nelle piante ed in ambienti umidi. Rappresenta la principale causa di cecità nei paesi in via di sviluppo. I primi sintomi di una cheratite da Fusarium sono: rossore, lacrimazione e dolore agli occhi, maggiore sensibilità alla luce, secrezione di pus, diminuzione della vista. Segni più specifici sono rappresentati da: infiltrati corneali e lesioni ulcerose della cornea. La cheratite da Fusarium è notoriamente difficile da trattare con gli agenti antimicotici sia topici che sistemici. Gran parte dei pazienti affetti da tale infezione deve subire un trapianto della cornea."""
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Il sito http://www.farmacovigilanza.org/cosmetovigilanza/news/0702-04.asp è la fonte del terzo capoverso. Per le altre due parti non sono riuscito a risalire alle fonti, chiedo a Luigi di darmi qualche riferimento.

Ci mette lo zampino anche Luigi D.
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...da Agraria. Org (per dovere di informazione) aggiungiamo questo:

"""Mal del piede. Per mal del piede si intende un quadro patologico che si manifesta sulla parte basale del culmo del frumento e sulle radici e che è provocato da diversi possibili agenti patogeni.I più noti sono:- Ophiobolus graminis, molto frequente in Italia nelle zone di coltivazione del frumento tenero e solo eccezionalmente in quelle del frumento duro;- Cercosporella herpotricoides i cui attacchi rendono fragile la paglia e quindi provocano allettamenti a tappeto; è molto frequente e temuta nelle zone cerealicole fresche e umide del centro-nord d’Europa, mentre in Italia si riscontra solo nelle annate eccezionalmente piovose;- Funghi del gen. Fusarium (F. nivale, F. culmorum, F. graminearum), sono i più importanti e diffusi agenti del mal del piede sia nell’Italia centro-settentrionale sul frumento tenero sia in quella meridionale sul frumento duro.Il sintomo più evidente è l’imbrunimento della parte basale dei culmi accompagnato da alterazioni delle radici. In conseguenza di ciò si ha arresto dello sviluppo dei culmi di accestimento, e quindi riduzione del numero di spighe a m2; se i culmi affetti arrivano a formare la spiga, si disseccano precocemente, sbiancandosi, e la spiga resta vuota di granelli o con granelli piccoli e striminziti.Il mal del piede viene favorito dai seguenti fattori predisponesti:- Ristagni d’acqua: infatti spesso si rileva con diversa intensità in punti diversi dallo stesso campo;- Semine troppo anticipate;- Cattivo stato nutrizionale: una buona concimazione azotata è un potente mezzo di prevenzione;- Un cereale come coltura precedente: il più importante effetto negativo del ringrano, ossia della monosuccessione di frumento, è l’intensificazione degli attacchi di mal del piede;- Presenza della paglia in superficie.Contro il mal del piede non esistono cure efficaci o varietà resistenti. Di conseguenza questa malattia si può prevenire solo con mezzi agronomici che riducono le cause predisponenti: interramento della paglia del cereale precedente; sistemazione dei terreni che assicuri un adeguato sgrondo delle acque; concimazione azotata abbondante; avvicendamento con colture diverse dai cereali; semine ritardate nei terreni a rischio."""
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Ricordando che questo è anche un blog di servizio, attento alla salute dei suoi lettori, riporto alcune conclusioni di Luigi V.:
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Dopo queste nefaste notizie le ultime osservazioni al microscopio le ho fatte con la mascherina per naso e bocca e le essiccate riposte in un sacchetto a tenuta: non si sa mai!
Arrivato a questo punto ho chiuso la ricerca! Gaetano, la prossima volta che trovi schifezze del genere sei pregato di …far finta di niente!!!!
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alla prossima
Matteo Barattieri

domenica 2 gennaio 2011

Funghi


...piccolo promemoria dei "miceti" (non sono piccoli gattini) raccolti e determinati alla Volano.