giovedì 27 dicembre 2007

Pomeriggio alla volano e la danza delle gallinelle

Oggi nel primo pomeriggio, invogliata sia da due giorni chiusa in casa sia da un tiepido sole, breve escursione alla Vasca Volano insieme all'amico fotografo naturalista Mauro Preziosa.
Sul luogo, presente già dalla mattina, Matteo Barattieri.
Da segnalare una cosa carina e un’altra assai meno.
Iniziamo da quella carina…la danza delle gallinelle d'acqua sul ghiaccio della Volano.
Sabato scorso, durante l’uscita per il censimento ufficiale, la vasca era quasi interamente ghiacciata, si vedevano alcune gallinelle solo lungo un tratto di riva situata a nord del bacino, dove era rimasta una chiazza d’acqua…le altre erano tutte nascoste nel canneto oppure nella fascia perimetrale della vasca, dove soprattutto nei mesi autunnali e invernali si spostano alla ricerca di cibo.
Oggi invece grazie al clima meno rigido delle ore pomeridiane, la vasca regalava ai pennuti piccoli specchi non ghiacciati…non sempre vicini alla riva.
Così le gallinelle d’acqua danzavano sul ghiaccio per raggiungere l’acqua…uno spasso!
Mi sono incantata a guardarle, a lungo, so che non è niente di spettacolare…ma a volte la semplicità e la ripetitività delle azioni degli animali riesce a polarizzare a lungo la nostra attenzione.
Eccole ... anche se un po' da lontano!


La cosa invece assai meno carina è stato l'incontro con una rappresentanza della Federazione Falconieri d'Italia di Como. Nel gruppo un Falconiere vestito di tutto punto, con un falco pellegrino al braccio, accompagnato dal caratteristico e tradizionale suono del campanello. Il falconiere, ci ha detto, di essere lì per far muovere un po' l'animale.

Purtroppo l'area che noi tanto amiamo e che ogni volta ci dà conferme circa la ricchezza di specie presenti, vale a dire di biodiversità, non è ancora vietata alla caccia, di conseguenza nemmeno ai Falconieri.
Si ricorda che la falconeria in Italia è regolamentata dalla Legge sulla caccia, pertanto l'utilizzo del falco è consentito nei tempi e nei luoghi dove è consentita la caccia con il fucile, vale a dire gli stessi indicati dalle Leggi regionali sulla caccia.








mercoledì 26 dicembre 2007

Una spiumata - 22 dicembre 2007


Il giorno 22 dicembre 2007 io e Raffaella Sala abbiamo rinvenuto questa spiumata, sul prato a est della recinzione della Vasca, a pochi metri dalla stessa e all'incirca a metà.



Si tratta di un resto di pasto da attribuirsi a un rapace: le penne appaiono intatte. In caso di predazione da parte di un mammifero carnivoro, le penne sarebbero rotte, spezzate. Con buona probabilità il predatore in questione è l'allocco, specie contattata durante un'uscita notturna nel novembre 2007.

sabato 22 dicembre 2007

22 dicembre 2007 un volto invernale



Oggi la Volano ha mostrato un volto tipicamente invernale. Il sottoscritto (Matteo Barattieri) e Raffaella Sala in azione. Al nostro arrivo ci accolgono la brina e i 3°C sottozero.
Tutto ricoperto di brina. Sarà ghiacciata la Vasca?

Io dico di sì, Raffaella è di parere opposto.
Poco importa, tuttavia. Oggi è giorno di censimento, il resto conta relativamente.

Una poiana è posata su un arbusto nella zona della montagnetta. Poca roba in giro. C’è il solito movimento di fringillidi: fanno la spola tra la montagnetta, gli angoli nord-ovest e sud-est della recinzione della Vasca, e altri settori della recinzione. Sono non poco animati. Se si aggiunge che abbiamo il sole contro, che non emettono se non sporadici suoni e che sono distanti, il riconoscimento non è sempre facile. Soprattutto se si vuole identificarli tutti.

3 ballerine bianche si posano sui campi a est della stradina che porta alla Vasca. Curioso: questa specie non è particolarmente numerosa, e neppure frequente, da queste parti.

In cima ad un albero, un merlo parzialmente albino. È un maschio con una macchia bianca su entrambe le ali: le due chiazze sono, come impone una classica regola della natura, simmetriche. Anche nelle anomalie il Pianeta conserva leggi e canoni.

La Vasca è ghiacciata: un bello spettacolo. Si sente il richiamo di un paio di gallinelle. Difficilmente gallinelle e folaghe si lasciano vincere dal ghiaccio. Sicuramente si saranno piazzate dove è rimasta qualche chiazza libera, oppure si saranno rifugiate nel canneto.
2-3 pispole ci passano vicine, molto vicine: una becchetta nell’erba ricoperta di ghiaccio.

Intanto capiamo via via con quali fringillidi e affini abbiamo a che fare: verdone, fringuello, cardellino.

Da un punto più favorevole effettuiamo il conteggio degli acquatici. Come previsto, gallinelle e folaghe ci sono tutte, raccolte nell’unica macchia dove l’acqua non è gelata: inossidabili.

35 tortore dal collare sono posate in lontananza: curioso assembramento.

Lasciamo la Volano: una bella giornata di inverno.

lunedì 10 dicembre 2007

I CENSIMENTI ALLA VOLANO

8 dicembre 2007

Uscita di censimento di Matteo Barattieri insieme a Alberto Confalonieri.
Da segnalare la presenza dello zigolo muciatto (1-2 esemplari).
È la prima osservazione relativa a questa specie da quando abbiamo dato vita al progetto di censimento. Si tratta della 72esima specie per la magica Volano. L’osservazione è avvenuta nella zona del vivaio. Insieme c’erano anche dei migliarini.



qualche notizia per comprendere ...

Il censimento avifauna aprile – giugno 2007
Obbiettivo del lavoro è stata la raccolta di una prima messe di dati sulla zona della Volano. L’area non è stata fin qui interessata da censimenti e indagini specifiche.
Il lavoro di campo si è svolto tra il 28 aprile e il 9 giugno 2007: sono state effettuate 4 uscite con cadenza quindicinale. I dati raccolti sono stati integrati da altre osservazioni occasionali fatte nel periodo sopra indicato o anche precedentemente, nei mesi di aprile e marzo 2007.
Le indagini hanno anche interessato settori immediatamente a ridosso dell’area della Volano.
L’area di studio non ha una grande estensione e si presenta come uno spazio quasi interamente aperto. Pochissimi ostacoli limitano la visuale: ne consegue che da gran parte della sua superficie è possibile avere una panoramica quasi completa. Il disturbo acustico è altresì molto limitato nelle prime ore del sabato (giorno prescelto per le uscite).
Le uscite sono state effettuate sempre tra le 5.50/6.00 e le 8.00/8.30 (ora solare), in modo da sfruttare le prime ore della giornata, momento di maggiore attività per gli uccelli.
I rilevatori si sono sempre mossi a piedi; per gli spostamenti ci si è valsi di sterrati e sentieri già presenti. Per non creare situazioni di disturbo per la fauna (e non toccare proprietà private) si è evitato di invadere terreni, campi, prati…
Il riconoscimento delle specie è stato effettuato sia a vista che al canto (o richiamo). Per ogni specie sono stati effettuati conteggi (o stime approssimative) degli individui presenti.
Nel corso del mese di agosto 2007 sono state effettate ulteriori osservazioni. Ne è nata l’idea di estendere il censimento. Nei prossimi mesi e fino a giugno 2008, con cadenza quindicinale, saranno effettuati rilievi: ci sarà così la possibilità di acquisire una conoscenza più completa dell’avifauna dell’area della Volano.
(da La Vasca Volano Censimento ornitologico aprile – giugno 2007 Relazione tecnica)

mercoledì 5 dicembre 2007

Volano sulle rotte delle GRU


25 novembre 2007
Uscita di censimento alla Volano, anzi “uscita ufficiale”: così io e Raffaella definiamo le escursioni per i censimenti.
Oggi sono da solo, ieri c'era anche Raffaella, ma abbiamo dovuto tenere le ottiche nello zaino e rientrare per colpa di una pioggia battente e incessante.
La mattinata procede senza particolari sussulti: nessuna annotazione di rilievo, solo il piacere di stare qui, alla Volano. Intorno alle 10.30 un grande volatile in lontananza, sui campi a sud del vivaio. “Il solito airone che frequenta la zona”, penso. Invece, nel giro di pochi secondi si materializza un animale dal fascino quasi mitologico. Una gru, una gru… Vola sopra la mia testa, le ali ampie e distese, il collo proteso. Passa sopra la Vasca ma si capisce subito (o almeno così spero) che non ha intenzione di fare un lungo tragitto. Superato lo specchio d’acqua perde quota e si posa. Mi sposto verso l’angolo NW della recinzione. Confesso che prima di incamminarmi ho guardato le guide di riconoscimento: non ci credevo. Una gru, una gru…. Le guide in questo caso funzionano da classici pizzicotti sulle braccia. No, non sto sognando, è proprio vero.
Eccola, posata sull’arato. Non è un adulto, ma un immaturo. Becchetta, anzi razzola, se si può usare questo vocabolo abbinato ad animale con più di un quarto di nobiltà. Faccio partire il cellulare. Avviso Raffaella, ahilei è lontana: mica può raggiungermi. Avviso Piero Bonvicini e gli dico di inviare alla lista del CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanegatta)l’avviso: chi vuole venga qui. Chiamo l’Edoardo Viganò, grande fotografo di Villasanta. “T’al zè san son ‘dree vardà?” Un’averla maggiore, pensa Edoardo. Eh…. Appena gli comunico la notizia, si fionda ad Agrate. In oltre sessant’anni di vita non ha mai visto una gru. “…e la prima la vedi chì ad Agraa…”. Pare incredibile, tra capannoni, quattro ettari di coltivi, e strade a grande traffico.
La seguiamo per un po’, spostandoci secondo la bisogna. Tra le tante cose mi colpisce il becco, sporco di terra. Deve avere tanta fame, i lunghi spostamenti si fanno sentire.
L’Edoardo non ha l’attrezzatura per le foto. Purtroppo lui usa ancora l’analogico: se vuole immortalare un soggetto deve portarsi quanto più possibile vicino. Lo convinco a provare: ritorni pure a Villasanta per prendere l’occorrente, se il maestoso volatile rimane qui lo avviso.
Riprendo il censimento – eh, il dovere –, tenendo ogni tanto d’occhio l’ospite inatteso (e gradito). Verso mezzogiorno la nostra riparte, verso meridione, come vuole il periodo dell’anno. È la mia prima gru. E sono contento di averla vista alla Volano.
(testo di Matteo Barattieri)


Un bel colpo per l'amata Volano , per la precisione è la 71° specie osservata da fine aprile a oggi.
Un'osservazione certamente di grande valore, in Europa esiste una rete che raccoglie tutti i dati sui movimenti delle gru, referente italiano è Silvio Bassi di EBN Italia.

http://www.ebnitalia.it/ecwg.htm
http://www.kraniche.vogelfreund.net/


QUALCHE NOTIZIA
nome scientifico: Grus Grus
I gruidi sono uccelli molto caratteristici con zampe lunghe e collo lanciato, le cui dimensioni vanno dai 90 ai 150 cm di lunghezza per 5 chili circa di peso.In volo (lo stormo si sposta con la tipica formazione a V), le gru hanno testa e collo protesi in avanti, al contrario degli aironi (ardeidi) che volano con il collo incurvato a S, ed emettono il tipico verso strombettante "kru" o " kri-kru".
Le gru si presentano con un piumaggio grigio, la testa è bianca e nera con una macchia rossa sul vertice. Il lungo becco è circondato da un piumaggio nero che si allunga verso la gola, sulla nuca e sulla fronte; lateralmente agli occhi si prolunga una mascherina bianca. Le penne sopra la coda sono allungate e cascanti e terminano con un ciuffo dalle estremità più scure. I giovani si riconoscono per l'assenza di macchie scure sulla testa e per la coda meno "cespugliosa".
Habitat naturale: La gru, al di fuori del periodo riproduttivo, manifesta delle abitudini gregarie molto intense, costituendo dei gruppi numerosi e grazie ai continui richiami sonori tutti i componenti si mantengono in contatto. Trascorrono l'inverno in luoghi tradizionali dell'Europa meridionale e nel Nordafrica. La Gru nidifica su di un vasto areale che va dalla penisola scandinava alla Siberia orientale, ma in passato esistevano aree riproduttive anche nell’Europa centro-meridionale, come ad esempio il Delta del Po.
Alimentazione: Nei quartieri di svernamento le gru si cibano prevalentemente di vegetali come cereali, patate e ghiande. Nei luoghi di riproduzione, come distese paludose e acquitrini, si nutrono anche di insetti e pesciolini.
Riproduzione: Le coppie sono stabili nel tempo e fedeli ai territori di nidificazione. Il nido, una piattaforma di materiale vegetale, viene costruito sul terreno al margine di laghi o paludi, preferibilmente in aree alberate e indisturbate. Depone di solito due uova che verranno incubate sia dal maschio che dalla femmina. Entrambi i genitori, inoltre, partecipano allo svezzamento dei piccoli.


martedì 4 dicembre 2007

I bambini incontrano l'Amministrazione

Il 22 novembre scorso tutti i bambini della scuola primaria di Agrate Brianza, coinvolti nel PROGETTO VASCA VOLANO, sono stati invitati dall’amministrazione comunale ad un incontro in comune con alcuni rappresentanti della stessa.
Motivo dell’invito è stato illustrare ai ragazzi il Progetto di rinaturalizzazione dell’intera area della Vasca Volano al fine di coinvolgerli sempre di più fino a diventare parte attiva della riqualificazione della zona.

Superfluo raccontare il fermento dei bambini durante gli attimi prima dell’uscita da scuola e lungo il tragitto alla volta del palazzo Comunale; la maggior parte di loro non vi erano mai stati e soprattutto nessuno aveva mai preso posto nell’aula consigliare.

Ad aspettarci l’assessore ai lavori pubblici Bosisio insieme a Margherita Brambilla, all’architetto Villa, al geometra Quirico e a Luigi d’Amato, alcuni di loro i bambini avevano già avuto modo di incontrarli durante le attività alla Vasca.
L’incontro si è articolato in diverse fasi, ognuna delle quale aveva al centro un protagonista diverso.
Ad aprire l’incontro i saluti e il discorso dell’assessore Bosisio, dopodiché l’architetto Villa ha introdotto il primo protagonista: ovviamente la VASCA VOLANO! L’architetto, supportato da immagini animate proiettate su grande schermo, ha raccontato, nel modo più semplice e facile possibile, il funzionamento della vasca volano, partendo dalle fotografie raffiguranti i momenti della sua realizzazione.

Poi è stata la volta dei bambini, protagonisti di ben 5 uscite alla Vasca Volano, l’ultima fatta solo alcuni giorni prima.
Alcuni di loro hanno letto i racconti di queste esperienze.
Qualcuno ha letto speditamente, qualcun altro si è impappinato o ha saltato delle parti, addirittura chi non è riuscito a leggere dal ridere…su tutto il brivido dell’emozione di parlare in un microfono, davanti ad una platea così numerosa e in un luogo che da solo metteva un po’ di inquietudine.
Ma non importa…bravi tutti, anche chi non ha avuto il coraggio di leggere!!!

A concludere l’incontro un altro protagonista : il progetto di rinaturalizzazione della Vasca Volano, presentato ai ragazzi attraverso le diverse fasi d’attuazione.
Oltre ad interventi specifici volti a migliorare la biodiversità, quali ad esempio il rimodellamento delle sponde dell’invaso e il rimboschimento dell’area con piante autoctone, da segnalare la pista ciclabile che arriverà fino al sito della vasca per rendere maggiormente fruibile l’area e il collegamento, attraverso sentiero, con la vicina oasi WWF Bosco Villoresi di Carugate.

Purtroppo alla domanda fino a quale fase i bambini riuscìranno a seguire i lavori, è stato
risposto che probabilmente entro il termine della scuola primaria, vedranno realizzata la pista ciclabile.
A dire il vero non molto rispetto all’intero progetto ma sicuramente una componente importante che ci porterà alla Vasca Volano in autonomia…in bicicletta!!!
L’appuntamento è al prossimo incontro con l’amministrazione per conoscere gli sviluppo dell’attuazione del progetto.

sabato 1 dicembre 2007

Volantino informativo Vasca Volano

La Vasca Volano: un’Oasi per Agrate



Un luogo dove la natura riprende i suoi spazi Oasi. Il pensiero, a parte qualche divagazione esotica, va alle tante riserve create nel nostro paese: luoghi di rifugio per la fauna, a volte abitati da specie rare, e veri e propri santuari della natura, ben lontani da città e aree industriali. In realtà esistono anche oasi nate proprio a poca distanza da case, strade e fabbriche. E oasi possono nascere anche nei luoghi più impensati e insospettabili, magari sotto casa, magari anche nella nostra Agrate, tra capannoni e arterie a traffico intenso. La Vasca Volano è un luogo probabilmente non molto conosciuto. Si trova in Via delle Industrie, poco lontana dal Canale Villoresi e dai confini con i Comuni di Caponago e Carugate. Nacque anni fa come bacino di sfogo per la fognatura: nei casi in cui vi sia troppa acqua nelle tubature, questa viene fatta defluire nella Vasca. In realtà, nel tempo questa situazione non si è quasi mai verificata. È rimasto così lo specchio d’acqua, di non piccole dimensioni, che attira molte specie, animali e vegetali. Non è tutto. Le aree intorno, a carattere agricolo, ospitano piccole siepi e piccole zone arbustive. Risultato: un prezioso ritaglio di verde in un territorio molto urbanizzato. Qui la natura riesce a riprendersi degli spazi e a dar vita in qualche modo ai propri cicli. E non mancano le sorprese.
Dalla fine di aprile di quest’anno è cominciato un censimento degli uccelli. I risultati sono di grande interesse. Dall’inizio dei rilevamenti sul campo alla fine di ottobre ben 69 specie sono state osservate. Un risultato di sicuro significato. I numeri di per sé contano fino ad un certo punto. È interessante sapere che, tra le specie trovate, alcune sono particolarmente preziose; sono quelle danneggiate dall’evoluzione degli ultimi anni nelle campagne: sparizione di siepi e fasce ad arbusti, realizzazione di grandi estensioni coltivate tutte uguali e monotone, eliminazione di preziosi posatoi quali paletti e staccionate… Si tratta di piccoli uccelli come il bellissimo saltimpalo - il nome ne indica le abitudini: saltare da un palo a terra gli permette di catturare le sue prede –, l’allodola - un tempo comunissima, oggi sempre più introvabile –, oppure il canapino – un tipico abitante delle siepi –. Per avere un’idea dell’importanza di questo luogo, basti pensare che le specie appena nominate mancano completamente in un’area verde di grande estensione come il poco lontano Parco di Monza. E nelle acque della Vasca? Niente di particolare, anche se va registrato che nello scorso agosto vi ha fatto capolino il fistione turco, una delle anatre più rare d’Europa. Non ci si deve però stupire troppo: questo uccello nidifica infatti non molto distante, sull’Adda. Non mancano i rapaci. Il falco pellegrino, specie di grande importanza, si è fatto vivo un paio di volte durante il mese di agosto. Il piccolo gheppio nidifica in zona. Il censimento prosegue fino a giugno 2008: nuove sorprese non mancheranno di sicuro. Un cosa è certa: il cuore dell’area sono proprie le piccole fasce di arbusti e le piccole aree incolte. Seguire queste parti nel tempo permette, per la gioia del popolo del binocolo, di vedere via via i vari migratori passare, in contemporanea con il resto d’Italia e con zone ben più estese e famose.


La Volano sui banchi di scuola
Il censimento non è nato per caso, ma è collegato ad un progetto didattico (con la collaborazione del Centro Ecostudi e su finanziamento dell’Amministrazione Comunale Comune di Agrate) che sta coinvolgendo 4 classi della scuola primaria di Agrate. Nel corso del passato anno scolastico le 4 prime hanno svolto una serie di uscite alla Volano. È stata una prima occasione per conoscere l’area. Negli anni futuri le quattro classi proseguiranno il lavoro, approfondendo le loro conoscenze sulla zona e sugli organismi che la abitano.
Non solo: gli alunni (e le maestre) saranno anche protagonisti diretti del progetto che il Comune sta facendo partire per una riqualificazione dell’area, destinata a diventare una vera e propria Oasi naturalistica. I bambini seguiranno le varie fasi di questo importante percorso: la progettazione, l’esecuzione e la successiva gestione.

La Volano: un’Oasi nel futuro di Agrate
Da qualche tempo il Comune di Agrate sta pensando di tutelare questo piccolo ritaglio verde del proprio territorio e di trasformarlo in un’Oasi naturalistica. Incaricato di ridisegnare il luogo è Luigi Villa, un architetto con la passione per piante e funghi. Villa ha ipotizzato di risagomare le sponde della Vasca. Attualmente sono piuttosto ripide e tutte uguali. L’idea è di abbassarle in parte, in modo da creare nuovi ambienti e nuovo spazio per le piante che vivono vicino all’acqua. Nella Vasca saranno anche realizzati due isolotti, utili per molti animali. Un condotto porterà acqua (di buona qualità) dal Villoresi. Parte delle aree esterne alla Vasca saranno (per la gioia dei naturalisti) coperte da fasce ad arbusti, siepi, filari di alberi….. Tutto questo arricchirà molto il paesaggio e permetterà di vedere aumentare le specie animali e vegetali.
Saranno anche tracciati percorsi per i visitatori e verrà ricavato un punto di osservazione.
Qualcuno potrebbe domandarsi: “Perché non creare invece un parco giochi attrezzato, un’area ricreativa?”. Per queste funzioni Agrate si è già dotata di appositi spazi, ad esempio il Parco Aldo Moro. Il progetto Vasca Volano risponde invece al desiderio di creare natura. “Obbiettivo biodiversità”: questo potrebbe essere un motto da associare al progetto Vasca Volano. Biodiversità significa varietà di esseri viventi, e queste ricchezze possono aiutare molto a migliorare la qualità di un territorio, la qualità delle sue acque e della sua aria. E i cittadini avranno la possibilità di osservare dal vivo, e vicino a casa, tante particolarità del mondo della fauna e della flora, come avviene in non poche città d’Europa, dove è consuetudine realizzare questo tipo di aree protette.

Se volete visitare la zona della Vasca Volano o ricevere informazioni, potete contattare Matteo Barattieri (tel. 349 43 08 028) matteo.barattieri1@libero.it e Raffaella Sala (tel. 339 64 301 42) ellaraffa@gmail.it Le visite sono gratuite e sono per gruppi piccoli (al massimo 5-10 persone).

venerdì 30 novembre 2007

Le uscite della scuola alla vasca Volano sono riprese...


ALLA VOLANO D’INVERNO
Classi seconda B e seconda C

Per la prima volta siamo stati alla Vasca volano d’inverno…sì inverno, perché per la natura è già inverno.
Qualcuno potrebbe pensare che in questa stagione non si possono fare osservazioni interessanti, inutile andarci; gli alberi sono spogli, alcuni animali sono migrati, altri sono in letargo, altri ancora sono morti, niente fiori, niente farfalle, niente canti…
Invece la stagione invernale offre, alla pari delle altre stagioni, molti spunti di studio e opportunità di approfondimento
Ce ne accorgiamo subito, il paesaggio è diverso rispetto alle altre volte, i campi sono stati da poco arati e i prati non sono più verdi; è il marrone il colore che predomina su tutto.
Come nei prati, anche nei campi arati non si entra, per rispetto del lavoro del contadino, per non rovinare il suo lavoro.

Arrivati quasi alla vasca le grida di alcuni bambini attirano l’attenzione di tutti: - un uccello morto Matteo!
Matteo, guanti alla mano, lo osserva, difficile individuare il predatore, l’uccello è ormai secco…dunque morto da alcuni giorni; poco più avanti altri resti …sempre di una cornacchia grigia.

Poggiato sull’acqua della vasca c’è invece un gabbiano.
Un gabbiano???
Qualcuno dice: - ma è come quello che vediamo al mare?
Certo!
Matteo chiede come mai quel gabbiano è venuto proprio alla Volano e poi racconta di aver già visto alla Volano molti gabbiani…il primo l’ha visto in agosto.
I gabbiani sono alla Vasca incuriositi dall’acqua, vengono in questo luogo per esplorarlo, qui possono bere e mangiare…poi magari si spostano e vanno via. Sono da noi in cerca di temperature più calde rispetto ai luoghi da cui arrivano…come le rondini vanno in Africa, loro vengono qui da noi.

Osserviamo il canneto, è secco. È secco come la prima volta che siamo venuti …a marzo.
Un facile conteggio ci dice che il canneto rimane secco almeno per 5 mesi. Si inverdisce all’arrivo della primavera. Ora di verde c’è solo una pianta, il giunco.

Come ogni volta, stivaletti ai piedi, entriamo nell’acqua con i bicchieri.
L’acqua non è particolarmente fredda, e nei bicchieri troviamo molte pulci d’acqua e diversi tipi di larve…le stesse che abbiamo trovato anche a marzo e che in seguito abbiamo trovato sempre meno.
Rimarranno anche quest’anno fino a marzo?

Dalla vasca ci spostiamo in un angolo speciale; dobbiamo camminare senza far rumore perché ci avviciniamo a un luogo frequentato sempre da molti uccelli. Matteo ci dice che qui ne ha visti di molte specie diverse.
C’è una siepe formata da alberi di diverso tipo, molti cespugli più bassi: sui rami tante bacche dai colori accesi, importanti per gli animali., sono il principale cibo dell’inverno.
Tutti zitti, aspettiamo il canto del pettirosso.
Matteo ce lo fa sentire con delle casse…lo ascoltiamo più volte per poterlo riconoscere.
È importante non fare rumore, non fare movimenti bruschi per non spaventare gli uccelli che di certo sono nascosti tra gli arbusti; se un uccello viene spaventato è costretto a scappare, vola via e consuma energia, se consuma energia poi ha bisogno di mangiare…per recuperare energia ..quindi noi lo costringiamo ad una fatica in più. Meglio lasciarlo tranquillo nel suo nascondiglio!
Questo angolo è speciale perché offre cibo, acqua e riparo.

Ci spostiamo verso un altro posto, una parte mai esplorata. Intanto facciamo una bella corsa, qualcuno è infreddolito…in effetti l’aria è piuttosto pungente, questa volta il sole non ci ha tenuto compagnia.

Raggiungiamo una specie di bosco…ma non è un bosco, gli alberi qui sono tutti uguali, a filari e sono stati piantati dall’uomo: è un vivaio.
Gli alberi spogli ci permettono di scoprire un nido, un nido di colombaccio.
Tra i filari ci sono erbe alte e cespugli, anche questi stracolmi di bacche, i frutti dell’inverno!
Al nostro arrivo si alzano in volo decine di uccellini, sono fringuelli, li abbiamo disturbati.
Proviamo a fare come loro, ci mettiamo tutti vicini vicini e accovacciati.
Così sentiamo meno freddo, anche per gli uccelli è lo stesso.
Per un altro motivo i fringuelli, ma non solo loro, stanno tutti insieme, uniti … perchè così si sentono più forti, più al sicuro; il predatore vedendoli in tanti potrebbe rinunciare ad attaccarli.
Intanto il nostro silenzio ci regala il canto del pettirosso.

Gli occhi attenti e curiosi dei bambini scoprono tra l’erba alta molte cartucce , purtroppo fonte evidente di inquinamento qualcuno più fortunato trova una bella galla gialla su una foglia di acero.
Le galle sono come dei “brufoli” delle foglie, provocati da alcuni insetti.

Ormai il pomeriggio volge al termine, passiamo davanti alla montagnetta di terra, la tentazione di arrampicarci e di scalarla come a giugno è forte, qualcuno ci tenta, ma il pullman probabilmente ci aspetta già… meglio andare.
Tutto è rinviato alla prossima volta, a marzo.

giovedì 29 novembre 2007

LA VASCA VOLANO

La Vasca Volano è un impianto realizzato come parte della rete fognaria. Si trova nella zona sud del territorio comunale di Agrate Brianaza, in area industriale. È delimitata a Nord dalla Strada Provinciale SP 121, a sud dal Canale Villoresi, a ovest dalla Strada Provinciale SP 121 e da una strada di collegamento Agrate – Carugate, a Est da aree agricole e vivai. Venne realizzata come sfogo in caso di troppo pieno. Da alcuni anni non risulta più necessaria, le acque presenti sono quindi quasi esclusivamente di origine meteorica. Il territorio introno è costituito da coltivi (cereali), prati e incolti. Fasce e chiazze ad arbusti e siepi risultano confinate lungo il lato occidentale della recinzione della Vasca, e in parte lungo il lato meridionale, lungo la strada che collega Agrate e Carugate, in settori a meridione della Vasca. Il Canale Villoresi è bordato da una fascia alberata. Pur poco estese, tali fasce rivestono importanza: contribuiscono ad arricchire la biodiversità, così come una piccola altura, costituita da terra di riporto e posta a NE della Vasca. I settori a E sono costituiti da vivai a piante d’alto fusto. Contigua alla zona, da cui è separata dal Canale Villoresi è l’Oasi WWF di Carugate, area in parte boschiva, in parte a prato e arbusteti, e in parte bagnata da zone umide alimentate dallo stesso Canale. Nel settore NE si trovano edifici e strutture di tipo industriale. La Vasca presenta una profondità massima , in condizioni di piena, di 6 m. La superficie del bacino è posta a 8 m dal piano campagna. Le sponde risultano a forte pendenza. Lungo le sponde sono presenti strette fasce (al massimo 2-3 m) a vegetazione acquatica: Typha latifolia e Phragmites sp. Ad eccezione di plaghe molto strette (1-2 m di larghezza) collocate lungo la sponda meridionale e, in parte, occidentale, non sono presenti spiagge o ambienti di tipo simile lungo le sponde.
(testo di Matteo Barattieri)