sabato 7 febbraio 2009

Gennaio 2009 - Nella neve, nel freddo.... Facce da Volano. E un mistero

C’è il sottoscritto, e c’è Gaetano Nava. Ci sono Luigi D’Amato e Raffaella Sala; c’è Luigi “l’arch” Villa e c’è Dario Porta. E c’è, poco visibile alla Vasca, Margherita Brambilla. A lei dobbiamo tanto lavoro che potrà assicurare un futuro, speremm, luminoso per questo “buco di posto”, come lo definisce qualcuno. Facce da Volano, verrebbe da dire.
Non siamo soli, tuttavia. Anche altri personaggi meritano più che una citazione nella lista. Altre Facce da Volano.

L’inverno morde da par suo a gennaio. E porta neve e ghiaccio.

È l’1 gennaio quando Luigi D’Amato riesce a scattare qualche foto, di prima mattina, anticipando di un ghel l’arrivo della bruma, che avrebbe poi avvolto tutto. La Vasca è quasi completamente ghiacciata, fatta eccezione per una fascia che parte dalla metà del lato ovest, per raggiungere il centro dello specchio. È qui che, nella foto di Luigi, si assembrano gli acquatici. Gallinella, folaga e germano.


Il giorno prima Gaetano Nava segnalava una spiumata di fagiano, via posta elettronica:
“Di interessante nella neve tracce di volpe che mi hanno portato a una bella spiumata
di fagiano M.......Pappato completamente..sono rimaste solo un centinaio di penne e piume..
Buona digestione........”
La battuta, un classico, ci sta tutta. Ma non finisce qui.

Il 3 gennaio la neve abbandona prati e campi. Siamo sul posto io e Alberto Confalonieri, altro personaggio nella nostra storia. Facce da Volano. La spiumata è ancora qui.



Un’occhiata più approfondita aggiunge un tocco di mistero. Le istantanee parlano chiaro. Le penne sono integre, lavoro da uccello rapace, non certo da carnivoro, volpe o altro. Chi diavolo è stato? Allocco? Hmmmm. Vedaremm. Poco altro da segnalare. La Vasca? Ancora ghiacciata, non totalmente però.

Luci d’inverno: un comodo stereotipo per intitolare le foto che seguono. È il 10 gennaio: ci siamo sempre io e Alberto. Gaetano ci raggiunge a metà mattina.


C’è anche una bava di galaverna, spettacolo che ci è concesso solo raramente.
Inutile perdersi in descrizioni poetiche. Rimaniamo sui dati, da freddi e imperturbabili cronisti: solo alle 10 del mattino le trame di ghiaccio riusciranno finalmente a sciogliersi.

È compatto il manto di neve. Le temperature basse non perdonano. Vita grama per tutti, volatili in primis.
Un fringuello mangia, vorace all’inverosimile, poco lontano dal bordo della Vasca, dove qualche filo d’erba è rimasto libero dalla neve.
Un paio di gheppi in movimento: cosa mangeranno oggi? Se è dura per fringuelli e compagnia cantante, figuriamoci per loro.
Sulla montagnetta troviamo una passera scopaiola: il freddo la rende meno diffidente.

Proviamo a spostarci. A Cascina San Giuseppe troviamo l’abituale concentrazione di passeri. Sui campi e sugli incolti di fronte troviamo un gheppio: è posato su un paletto, intento a nutrirsi di quello che dovrebbe essere un roditore.

Ritorniamo sui nostri passi. Arriva sul posto Gaetano Nava. Lo vediamo vicino alla montagnetta, molto probabilmente sarà intento a immortalare la passera scopaiola, o altri volatili.

Eccola qui…..


Gaetano ci racconta di aver visto qualche topolino uscire dalla neve. Ah, ecco. Per i nostri gheppi la giornata non è poi così magra.

Oggi il nostro fotografo è uscito soprattutto per portare a casa qualche immagine di luci e paesaggi. Di seguito una serie, galaverna compresa.
L’uscita si sta concludendo. Punto il binocolo per le ultime occhiate. “…quello non è un gheppio…”. Un grosso rapace appare in volo nella zona dei capannoni. Si sposta in linea retta, quasi sprezzante. Un astore, caspita! Mica poco: la specie numero 113 dalla fine dell'aprile 2007. Il mistero forse si risolve: i resti di fagiano di cui sopra sono con buona probabilità opera del fiero rapace.


Gennaio è mese di svernanti, di acquatici svernanti. A livello continentale vengono svolti conteggi delle specie presenti nelle zone d’acqua, fiumi, stagni o laghi che siano. L’attenzione è concentrata sulle specie tipiche di questi ambienti, insomma anatrame, folaghe, gabbiani e dintorni. La Volano è entrata di diritto dell’elenco delle aree sottoposte a censimento. Il 16 gennaio ricavo un intervallo di tempo per una breve puntata da queste parti. C’è solo l’ormai abituale bava d’acqua libera. Lì si concentrano folaghe e gallinelle. Dice: ma allora è più facile contare. Minga tropp. Per prima cosa, al mio arrivo i rallidi si spostano rapidamente verso riva, per trovare rifugio. Non pochi, le gallinelle in particolare, si vanno a piazzare in mezzo alla vegetazione, nella striscia di canneto. Ma la recinzione non è lontana? Chiederebbe il profano. Nessun dubbio, ma a spaventare le nostre è l’improvvisa apparizione di una figura alta. Bisogna aspettare un poco, perché si abituino alla mia presenza, e via via riappaiono. Non tutte però, accidenti. Le gallinelle, come è per loro abituale, tendono comunque a rimanere sul bordo della Vasca. Paure e timori c’entrano poco. L’evoluzione ha voluto che le due specie si dividessero spazi e bottino nel modo più equilibrato possibile: all’una specie, la folaga, gli spazi d’acqua più aperti, all’altra, la gallinella, i settori a ridosso delle rive.
Il conteggio si rivela un poco difficoltoso. Buona parte delle gallinelle è raggruppata. Passando con il cannocchiale devo a volte aspettare che muovano le loro teste verso l’alto. Curiosa coincidenza, il tutto avviene non di rado quando l’obbiettivo del cannocchiale le raggiunge. Ripeto più volte le operazioni per sicurezza. Per la cronaca, questi i numeri: folaga 57, gallinella 75-80. Violetta Longoni, coordinatrice per la Lombardia, sarà contenta.

L’immagine qui sotto è di Gaetano, ripresa il 10 gennaio.


Fringillidi: compagni di tante sgambate invernali alla Volano. Li citiamo spesso, vigliacco però se si fan ritrarre come si deve dal nostro fotografo ufficiale. I giorni di ghiaccio e temperature basse li rendono meno diffidenti. È il 17 gennaio: il “Verdone-Day”, così lo chiama il nostro Gaetano. Inutile spiegare il motivo, basta dare una sbignata qui sotto.


Il becco del volatile è lordato dalla terra. “…una foto-documento…”, così la chiamerebbe l’Edoardo Viganò da Villasanta, un mago dell’obbiettivo, da poco convertitosi al mondo delle digitali. Ne vedremo delle belle, sicuramente. Caro Edoardo, ti aspettiamo da queste parti.
Non si fanno invece attendere Edoardo Manfredini e Gianpaolo Corti.

Bel tipo, il Manfredini. Alla Vasca si reca una volta ogni tanto, e quasi sempre butta lì il colpaccio. 23 gennaio 2009, ecco quanto scrive Edoardo alla lista Crosvarenna.

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Breve visita alla Vasca Volano di Agrate B.za durante la pausa pranzo:


23/01/09 12:45- 13:30 Condizioni meteo:Pioggia


Di interessante osservato:


- Moriglione 1 maschio


- Corvi 2 nel coltivo a sud vicino al Canale Villoresi
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Corvo: va registrata come specie numero 114. Ma non è tutto. Lo svernamento del corvo dalle nostre parti ha subito nell’ultimo decennio un deciso calo di effettivi e qualche variazione. Un’indagine parziale svolta da Giuseppe Bogliani (2005) ha mostrato come il numero si sia contratto rispetto agli anni ’80 – ’90. Il corvo è rimasto tuttavia molto fedele ad alcune località storiche (ad esempio nel Lodigiano), dove torna puntualmente d’inverno. Altri siti – Parco di Monza in primis – sono stati completamente abbandonati. Mutamenti climatici? Può darsi, ipotizza il sempre bravo Bogliani. In ogni caso, il dato è di rilievo. Grazie ancora, Edoardo.

Il 24 gennaio altra sorpresa.


La foto mostra una pavoncella, a ritrarla Gaetano. E fanno 115!

25 gennaio: sempre Gaetano all’opera. Ritorna l’albanella reale maschio. Belle foto, bravo Gaetano!

E torna anche l’averla maggiore.

Chiudiamo qui? Nossignori. Tra le Facce da Volano includerei anche Gianpaolo Corti, nostro agente in quel di Vimercate – Concorezzo. La Vasca non dista molto, e Gianpaolo controlla eventuali movimenti sospetti. Ecco quanto racconta alla lista Crosvarenna:

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26 - 01 -09 Vimercate - Concorezzo (dietro le torri bianche)

Oggi, ai turni di mensa ........ dopo aver letto le vostre mail a riguardo ............ speravo di incontrarla ...ma dubitavo ....... invece cosi' e' stato ....sopra gli incolti, dietro agli orti " il maschio di ALBANELLA REALE" mobbato da una cornacchia grigia, che l' ha indirizzata verso la Vasca Volano.

sono contento che come L' averla maggiore "condividano" gli ultimi lembi di natura.
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Per finire, una carrellata invernale, sempre del nostro fotografo ufficiale.


Peppola



Pettirosso



Scricciolo