giovedì 5 marzo 2009

23 febbraio 2009 – La terza B apre le danze


Quest’anno le classi della Primaria di Agrate svolgeranno un’attività pratica di campo. Sono in terza, ergo toccano loro i primi rudimenti di geografia e di orientamento. Quale migliore occasione per lavorare sulle carte della nostra Vasca? E per fare un poco di cartografia direttamente sul terreno. Diciamola tutta, la didattica è un’opportunità per raccogliere e, soprattutto, far raccogliere dei dati, utili anche ai fini progettuali, per la gioia di Luigi “l’arch.” Villa. Il solito maligno sputasentenze potrebbe insinuare che si sfiora lo sfruttamento minorile. Va beh…
Veniamo alle attività di quest’anno, che vedranno protagoniste le terze B, C e D. Come vogliono i sacri canoni, o come fanno i “veri” (per dirla con gli infanti), siamo partiti dall’analisi delle carte e, ebbene sì, delle immagini aeree. E sul campo? Sul campo effettueremo delle misure sulle fasce alberate e arbustive, e sui canneti, che bordano la Vasca e la ormai celeberrima recinzione, tanto amata dal nostro fotografo ufficiale. Non basta: durante le uscite gli alunni faranno anche un censimento degli alberi presenti.
Il 23 febbraio 2009 è la terza B a dare inizio alla danze. La giornata è così favorevole che ci sarebbe da vergognarsi. La comitiva, docenti compresi/e, opera da subito come si deve.
I ragazzi vengono divisi in tre gruppi. Ad uno spetta il compito di misurare la fascia, sorta di cuscinetto verde, che corre all’esterno della recinzione e che la separa dai campi. Il settore? L’ambito occidentale e nord-occidentale. Ne nascono delle mappette molto accurate. L’estensione della fascia verde viene riportata su carta con precisione. Nella prospettiva di una sua riqualificazione e ridefinizione queste notizie saranno importanti per guidare la progettazione.
Ci fermiamo dopo il tratto più settentrionale del lato ovest. Parallelamente si muove un altro gruppo. Il compito è riconoscere e censire in modo accurato le piante presenti. Il momento parrebbe poco favorevole. Gli alberi non hanno foglie e nemmeno fiori in questa fase dell’anno. Nessun problema: agli alunni sono stati distribuiti degli appunti per riconoscere le essenze vegetali in periodo invernale. Lo spaesamento iniziale finisce in breve tempo. Prugnolo, rovi, ciliegi, betulle: questi gli alberi presenti. Alcuni vengono misurati: la circonferenza è il dato che ci serve. Alcuni notano che in una porzione della fascia indagata la piante di prugnolo non han tutte la stessa età. Altri osservano che non si rinvengono betulle giovani. Molte di queste piante sono messe male, se non addirittura morte.
Le mappette riportano anche i settori coperti dai rovi: lo sviluppo di queste piante è favorito dalla luce; non appena una fascia alberata (o boschiva) viene ben ombreggiata dalle piante, i rovi spariscono. Notiamo che non sono dappertutto ma che han seguito un andamento alquanto schizofrenico. Mah…
Il gruppo dei topi ha trovato molte tane. Suggerisco loro una raccolta dati particolare. Misurare le distanze tra i buchi, riunendoli via via a coppie? I lettori di questo blog non pensino a rimbambimento del sottoscritto, o ad una burla, o a una sorta di compiaciuto sadismo. Niente di tutto ciò: un’attività di questo tipo ha la sua scientificità. Ebbene sì: dai numeri ottenuti si possono ricavare valutazioni statistiche, medie e compagnia cantante. Se questi dati fossero raccolti su scala molto ampia – leggi su un campione vasto – avrebbero un significato. La terza B potrà divertirsi a individuare i valori più comuni, i valori massimi e i minimi. Ricordiamo che usciranno altre terze, ergo si potranno anche fare dei confronti. Per farla breve, nel suo piccolo questa attività potrà produrre spunti interessanti. Come si dice? Basta andare sul campo, e poi le cose (da fare) si trovano.
Rimane il tempo per fare qualche osservazione sulla folaga morta. I bambini (quasi tutti) vogliono toccarne il morbido piumaggio. Si alternano nell’utilizzare un guanto in lattice: l’igiene innanzitutto. Ma alcuni ci han preso la mano e propongono – sottoscrivo in toto – di misurare anche il malcapitato cadavere. Prendiamo così quelle che vengono definite “misure biometriche”: lunghezza dell’ala, del tarso, del becco, del corpo.
Finisce qui, l’appuntamento è per la prossima uscita.

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