foto: Luigi D'Amato, Raffaella Sala, Matteo Barattieri
La parte centrale del bacino presenta netta prevalenza di wolfia. Raccogliamo anche un campione di acqua con le due piante.
All'alba, più o meno, di una bella giornata di ottobre. Riecco in azione la Canottieri Volano. Non c'è tutto il gruppo che segue le avventure della Vasca. Oltre al sottoscritto sono presenti Raffaella Sala e, soprattutto, Luigi D'Amato e Luigi Villa: al primo spetta il compito di guidare le operazioni di terra, al secondo sono affidate briglie e redini, verrebbe da dire visto il cappello in perfetto stile bonelliano.
La volta scorsa ero assente, giustificato. Per questa seconda puntata non sarei mancato per niente al mondo. Caspita: vedere la Vasca da angolazione, disemm inscì, da folaga. E poi, ad aggiungere ulteriori emozioni: in barca con Luigi "l'arch." Villa. Architetto sui generis il nostro. Presso noi naturalisti la categoria non gode generalmente di grande stima: non ne apprezziamo l'eccessiva ubiquità e saccenteria, mischiate a spesso nulle o quasi conoscenze nei settori delle scienze naturali e del'ecologia. Il Villa è di tutt'altra razza: micologo, botanico, esperto di microabitanti delle acque e altro ancora. Soprattutto, ha sempre dimostrato molta attenzione alle tante esigenze degli abitanti, vegetali e animali, della Volano.
Dopo la, doverosa, sviolinata, veniamo al sodo. Scopo della gita in barca? Fare un sopralluogo per indagare sulle condizioni dei vegetali esotici che stanno infestando le acque. La foto a sinistra parla da sola: le masse di elodea sono sempre impressionanti.
C'è mica solo quella. La foto qui sotto mostra anche la wolfia, altra pianta esotica e devastante; ricorda un poco la nostrana lenticchia d'acqua.Se osserviamo attentamente notiamo come si distinguano facilemnte le aree occupate dalle due essenze. Le zone con superficie più densa sono territorio dell'elodea, la wolfia dà luogo a settori a minore densità e di colore più chiaro.
La parte centrale del bacino presenta netta prevalenza di wolfia. Raccogliamo anche un campione di acqua con le due piante.
Spedizione scientifica in piena regola, dunque. Sotto la guida sapiente del'arch. prendiamo anche delle misure della profondità del manto d'acqua. Semplici gli strumenti: un'asta in metallo, una bindella e l'immancabile mappa dell'area.
La Vasca non ha fondo piano, ma inclinato: piega infatti verso nord, verso il tubo di scarico dell'impianto. Per le misure seguiamo un trasnetto, lungo l'asse mediano del bacino. La profondità massima, nel mezzo, è di 2,50 metri. A ridosso del lato sud fanno invece 1,60 metri.
L'elodea e la wolfia non sono gli unici abitanti esotici e poco graditi. Ci sono anche le arcinote tartarughe americane, che i soliti imbecilli scaricano in ogni dove. Un esemplare galleggia da qualche tempo, morto. Una rana fa capolino dall'acqua. Foto miserrima, va detto: il sottoscritto non ha nè mezzi nè, soprattutto, capacità adeguate
La natura ha già provveduto a spolparne testa e collo. Il sospetto è che non si tratti di morte per cause ordinarie: Luigi V nota i segni di una fucilata. In barba ai divieti del Comune di Agrate, gli "amici della natura" (si definiscono così) sono entrati a sparare.
Riguadagnamo terra. Luigi V piazza un dischetto di metallo a riva. Scopo: tenere sotto controllo le variazioni del livello. E' un dato molto importante per pianificare i futuri interventi e per conoscere più a fondo le dinamiche della nostra Volano.
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