domenica 23 marzo 2008

22 marzo 2008 Voltolino!!! Ovvero: la carica degli 80 e rotti. E una scena drammatica. E filosofia spicciola

(Foto:Gaetano Nava)
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“Un traguardo interessante sarebbe arrivare a un’ottantina di specie”, così dicevo meno di un anno fa, quando davamo inizio al progetto di censimento che terminerà il prossimo giugno. Sparata da bar sport? Sorta di automotivazione a fare uscite in un buco di posto in un’area a grande urbanizzazione? Follie da ornitofilo? La realtà, al solito, è a mezza strada. A poco a poco, tuttavia, l’obbiettivo si è fatto sempre più vicino.

Con la civetta dell’altro giorno eravamo arrivati a 80 specie censite dalla fine di aprile 2007.
A questo punto tutto è possibile.
Quale sarà l’ottantunesima?
Si potrebbero aprire delle scommesse. Ci ha pensato il grande Gaetano Nava. Il nostro fotografo ha segnalato ieri, 22 marzo, la presenza di un voltolino nel canneto. Lo ha, va da sé, immortalato con l’obbiettivo. Qui vedete due sue foto.


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Un voltolino!!
Mica roba da poco. La specie in Italia è migratrice; solo in poche zone nidifica.
È parente, lo si intuisce dall’immagine, di gallinelle e folaghe. È molto schivo, rimane nascosto nei canneti e si mostra con molta parsimonia.
È una specie che non ho mai osservato. Sistemo alcune cose e mi precipito nel pomeriggio alla Vasca.
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Ho con me anche un comodo seggiolino da campo, visto che dovrò rimanere in lunga attesa, almeno così prevedo. Ispeziono per ore le aree a canneto, spostandomi anche di tanto in tanto. Niente da fare. Accidenti!!! Ma non mi demoralizzo. Il pomeriggio è davvero bello. Sul quaderno di campo annoto che il codone ci ha salutato. Ma sono rimaste marziaiole e canapiglie.
Osservo nei canneti che ci sono 4 nidi di folaga. La specie in genere dà vita ad una covata all’anno. Avendo osservato nei giorni scorsi due coppie con i pulli, possiamo ipotizzare che ci siano in tutto 6 coppie al momento. Con la gallinella, questo conto sarebbe meno sicuro, in quanto la specie è caratterizzata dall’accavallamento delle covate: dopo la schiusa delle uova, è abbastanza frequente che una coppia faccia partire un secondo giro. Avremo così un gruppo di fratelli maggiori e un gruppo di fratelli più giovani. Vedere il nido di questa specie è molto difficile. Impagabili gallinelle: autentiche maestre nel nascondere il loro luogo di deposizione delle uova.

Intanto il pomeriggio avanza. Un gruppo di rondini, circa una quindicina, vola sopra la Vasca, abbastanza in alto. Nell’acqua galleggia un piccolo di folaga, morto. Arriva l’adulto. Lascio la parola al mio quaderno di campo: “….un adulto si avvicina e tenta di imbeccarlo…. lo prende per il becco, lo scuote…..poi lo prende per la testa e lo scuote ancora….. infine abbandona il piccolo al suo destino…..” Crudezza implacabile della natura.


vnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnnEcccccmmccccco Ecco una folaga con un pullo.














Comincia il tramonto. È bello stare qui.
Voli nel canneto: è un gruppo di storni, circa una ventina, che giunge qui per passare la notte al riparo. Gli acquatici invece non riposano, sono ancora attivi. Mi viene da sorridere, pensando al loro continuo, ma placido, essere in movimento. Ripongo il cannocchiale nello zaino, ormai non serve più. Resta il binocolo, ancora utilizzabile, anche se la luce è sempre più fioca. L’atmosfera è piacevole, verrebbe quasi voglia di rimanere qui.
Al sorriso di prima segue una sana risata: penso a quanti fanno (o farebbero) carte false per permettersi ville con immancabile giardino. O all’affannarsi di molti alla ricerca di divertimenti spesso artefatti. Eh, per noi naturalisti è diverso: ci basta uno specchio d’acqua con quattro ettari di prato per essere contenti. Il fatto di essere tutto sommato una minoranza ristretta aiuta molto, anzi è una vera fortuna. Ci permette di gustarci i nostri piaceri in sana e santa pace. Ma questa filosofia è, ma sa diss, un’altra storia.
Peccato non aver visto il voltolino. Ma non importa. È stato un bel pomeriggio, grazie Volano.

Notti da civette - seconda puntata: 21 marzo

La notte precedente ho coperto la prima parte dell’unità di campionamento che tocca la nostra Volano. Oggi tocca all’altra metà; mi muoverò nel territorio di Carugate.
Il primo settore interessato è immediatamente a sud dell’area della Volano.

La carta riporta per il primo punto un’area molto probabilmente cintata. Come fare? Arrivato sul posto, scopro che si tratta del centro sportivo. È aperto: bene. All’interno c’è un giardino pubblico con una pineta, è proprio lì che devo portarmi. Prima di cominciare, completo l’abbigliamento d’ordinanza: foulard al collo contro il vento e stivali di gomma ai piedi per potermi muovere comodamente nella terra e nel (questa sera improbabile) fango. Anche questo aiuta a operare bene, a, vedi altro testo più sotto, “entrare nella parte”.

Da non grande distanza arrivano le voci di una partita di pallone. Una civetta risponde con buona rapidità, da un punto a ridosso della pineta. Il mio quaderno di campo recita: “…ricordarsi di indagare nella pineta……”. Può essere un buon punto per cercare borre e altre tracce.

Il secondo punto è in un settore a sud di Cascina Fidelina Doppia, a non grande distanza, comunque, dalla Volano. È una zona parzialmente agricola. Una recinzione chiude un vivaio, uno dei tanti della zona. Nel buio della notte il tutto assume un fascino speciale, trasformandosi in microcosmo. Cemento e asfalto sembrano lontanissimi, in realtà sono nell’immediato sfondo. Frammenti di natura e di verde: quanto basta per godersi due passi nel verde. Arrivano ancora le voci dal campo di pallone, ma giungono anche le risposte delle civette: ben 3, e in contemporanea.
Il punto successivo, poco lontano dal centro di Carugate, offre l’ultima civetta della serata.

Punto il registratore su un davanzale con la tapparella chiusa, nelle vicinanze di un vocifero bar. Risultato negativo.
Successivamente un autoctono mi chiederà il “motivo di tutto questo”. Alle mie spiegazioni se ne va soddisfatto. In effetti non è normale vedere uno con un grande registratore, nel cuore della notte, che invia strani suoni nell’aria.

L’ultimo punto è all’esterno del cimitero, giusto a ridosso del muro. Purtroppo l’accesso è impossibile: tutto chiuso. Il cancello del giardino pubblico adiacente è però aperto. Mi piace l’idea che a quest’ora, prossima alla mezzanotte, un giardino pubblico sia aperto.
Non c’è nessuno. Noto, però, che sul dosso tra i cipressi, alla mia sinistra, si apre un passaggio. Stai a vedere che….. Infatti: l’accesso è possibile. Raggiungo il punto richiesto dalla carta. È uscita la luna. Potrebbero esserci ingredienti poetici o suggestioni (pseudo)letterarie: tra Foscolo e Le Fanu, insomma. Mah. Più prosaicamente, è comodo avere a disposizione il muro di cinta, non molto alto, del cimitero per piazzare il registratore, proprio in vista su tombe e monumenti funerari. La notte manda un piacevole tepore e qualche brivido: dopotutto sono in giro da solo. Ma non c’è da temere: chi vuoi che venga qui. Il suono del registratore si propaga con un bell’eco. Di civette nessuna traccia. Si conclude qui la due giorni dedicata alle civette della Volano e dintorni. Ma c’è ancora da indagare in zona, alla ricerca di ulteriori dati e di tracce.

Gaetano Nava: un uomo, un obbiettivo

Da circa una settimana la nostra casella di posta elettronica è invasa da un graditissimo ospite. È Gaetano Nava da Agrate, che ci invia le sue istantanee fatte alla Volano. È un bravo fotografo, Gaetano, e molte sue immagini non solo sono belle ma costituiscono importanti testimonianze. La nostra Volano ha trovato il suo fotografo ufficiale, neanche fosse una diva da copertina. Un grazie e un bravo, che, parentesi, hinn anca a gratis, al nostro sono sicuramente meritati. Bisognerebbe aprire una galleria dedicata alle tante foto che ci ha regalato e, ci contiamo, ci regalerà.

Intanto gustiamoci:

un luì piccolo sul prugnolo fiorito


un fringuello, un bel maschio


Va detto che spesso Gaetano deve operare in condizioni non propriamente favorevoli. Per fare un esempio, non può accedere alla Vasca. Provvederemo a far avere anche a lui le necessarie autorizzazioni.

Per finire questa breve rassegna, una bella femmina di sparviere in volo.
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Mica facile immortalare queste immagini. Uno sparviere in volo non è facile da inquadrare col binocolo, figurarsi con teleobbietivi e affini.

Notti da civette - prima puntata: 20 marzo 2008

(Foto di Edoardo Viganò)


Da qualche giorno è partito un progetto di indagine sulla civetta, a coordinarla siamo noi di Fauna Viva. Referente è il grande Gianpiero Calvi, ma anche il sottoscritto è nel, disemm inscì, comitato che coordina le operazioni. Sul sito di Fauna Viva trovate tutte le informazioni necessarie:
http://www.faunaviva.it/



Lo studio vuole coprire la Provincia di Milano, utilizzando la metodologia da qualche anno ideata, e sperimentata con successo, nelle Fiandre da Dries van Nieuwenhuyse e i suoi collaboratori. L’amico Dries, uno dei più grandi esperti mondiali del simpatico rapace notturno, ha apportato delle correzioni ai metodi di studio fin qui utilizzati: il territorio viene diviso in quadrati di 500 metri di lato, 16 quadrati formano una unità di rilevamento. Al centro di ogni quadrato è posto il punto di ascolto, da lì si manda secondo una sequenza ben definita la registrazione del richiamo dell’animale e si aspettano le reazioni delle civette. Il lavoro va effettuato in questo periodo, da metà marzo fino all’inizio di maggio: è la fase dell’anno in cui le civette sono molto vocifere. Si parte, va da sé, dopo il tramonto. Ulteriori particolari si possono leggere sul sito di Fauna Viva: lì troverete metodologia, la registrazione del richiamo (mp3), le carte per rilevare con i quadrati già individuati e, ovviamente, la scheda da compilare durante le uscite.


La notte del 19 marzo parto con la prima uscita, insieme ad Alberto Confalonieri. L’obbiettivo è fare una parte del territorio di Monza in una notte, pari a una unità di rilevamento. Ci rendiamo conto che riuscire a fare 16 quadrati è difficile per ragioni logistiche, ogni punto del resto porta via come minimo 15 minuti. Il giorno dopo mi consulto con Gianpiero. In effetti, nelle Fiandre fa buio prima e, probabilmente, non c’è una urbanizzazione disordinata, fattore che permette di muoversi bene. Insomma, per coprire una unità è meglio procedere in due notti di fila: 8 quadrati alla volta.
Fatta la debita premessa, parliamo della nostra Volano. Tocca anche a lei ovviamente: ci saranno le civette? Dedico all’unità che copre l’amata Volano due nottate: 20 e 21 marzo. Il 20 parto proprio con la nostra. Alle 20.35 invio la registrazione, dalla recinzione che chiude il capannone localizzato all’ingresso. La risposta è rapida: eccola! È un esemplare dalla voce strana, il suo richiamo termina con una nota rauca.
La serata è bella: luna piena e cielo sereno. Non è nemmeno tormentata dal vento, poco gradito, si sa, a noi padani. A parte questi addentellati meteopatici, il vento influisce sul lavoro di campo: disturba l’animale e rende difficoltoso l’ascolto e la localizzazione di eventuali risposte. Sulla carta, infatti, va riportato il punto dal quale il rapace notturno emette il richiamo. Il verso viene dall’angolo nord-ovest del recinto che chiude la Vasca: è un luogo classico, qui sono state osservate tante delle specie che compongono l’elenco della Volano. Pensare che qui ci sono solo quattro alberi in croce e un po’ di arbusti, ma questo basta per attirare ospiti occasionali e abituali. E la nostra civetta. A proposito, è l'80° specie censita da fine aprile 2007 a oggi: complimenti piccola Volano.
Ecco una foto del bravissimo Edoardo Viganò da Villasanta, grande fotografo naturalista.






Un tratto a piedi, accompagnando la bici sullo sterrato, e arrivo all’altro punto che interessa l’area della Volano, al vivaio di piante. Il richiamo fa muovere un volatile che arriva silenzioso a una decina di metri da me, per poi deviare allontanandosi. È, viste le dimensioni, un allocco, già osservato qualche mese fa. Cosa ci faccia qui è un mistero, l’ambiente non è proprio dei più favorevoli per la specie, non ci sono alberi vecchi, ma solo giovani piante.
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Nella foto di Edoardo un nidiaceo di allocco.






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Supero il Canale Villoresi, percorrendo il ponte che mena a Carugate. Procedo poi lungo la sponda destra del corso d’acqua. E riesco, pensa te, a raggiungere il punto previsto dalla carta: la recinzione ha un cancello, che è, fortuna, socchiuso. Una spintarella e entro. D’accordo, è una piccola infrazione dei codici, ma concedetemela. Oltre il cancello, un cantiere, una zona di scavi. Mah, speriamo di non essere beccati. Dai, a quest’ora! Non molto distante, un’altra civetta che risponde rapidamente. Sarà l’ultima per stasera. Siamo a ridosso dell’area della Volano, nella zona di Cascina Fidelina Doppia, nel territorio di Carugate.

Tornando al ponte, per raggiungere l’altro punto, si odono delle urla: niente di grave, sono dei ragazzi che stanno scherzando tra loro. Incontri notturni, insomma. Nella penombra, il buio della notte è rotto dall’illuminazione diffusa e dal nostro satellite, capita anche questo. Come dico spesso, il buio non esiste, per trovarlo bisogna percorrere le grotte o, dopo il tramonto, le foreste più fitte. D’abitudine, chi mi conosce lo sa, non porto mai torce elettriche. Per il censimento faccio un’eccezione, più che altro per sicurezza, dovendo guardare mappe e compilare schede. Ma si riesce a farne a meno. In realtà, è più che altro il gusto di avere un equipaggiamento completo, insomma un modo per entrare appieno nella parte.
Non succede più niente; del resto, i restanti punti sono localizzati, nel territorio di Agrate e di Carugate, per lo più in luoghi improponibili, ad esempio ai bordi della provinciale e poco distante dall’autostrada. Ma il traffico non smette mai? Sono le undici di notte passate e sembra l’ora di punta.
Bilancio, in ogni caso, positivo. L’area della Volano, comprendendo anche i settori immediatamente circostanti, presenta almeno due territori di civetta.

20 marzo 2008 Belle anatre alla Vasca

(Foto: Gaetano Nava)


Uscita alla Volano. È periodo di migrazioni. Chissà….
In giro non c’è molto. La Vasca invece offre qualche bella sorpresa.
Una bella coppia di canapiglia. Le tinte del maschio (è l’esemplare in grigio nella foto di Gaetano Nava), tenui e delicate, ne fanno un gioiello d’acqua.
È la 78° specie da fine aprile a oggi



Ancora presenti il tuffetto (2 esemplari) e il maschio di codone, qui in una foto di Gaetano Nava.






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Tengo d’occhio la Vasca. Arrivano due anatre. Sorpresa: due marzaiole (maschio e femmina) e la lista di specie aggiunge così un nome, siamo a 79!!!
La foto di Gaetano Nava ci mostra la caratteristica striscia bianca, “sopracciglio” in termine tecnico, che spicca sulla testa del maschio.






Ci sono due coppie di folaga con pulli; una coppia ne ha 5, l’altra 3. Cartografo la loro localizzazione.
Seguo anche il saltimpalo. È un bel maschio: annoto i suoi movimenti. È interessante e importante capire bene quali luoghi frequenta questa specie, un tempo comunissima e oggi in forte, e generale, calo. Chissà se Gaetano riuscirà a regalarci una foto anche di questo bellissimo animale. Se ci leggi, caro maestro della digitale, raccogli l’invito.
Al saltimpalo dedicheremo sicuramente altre righe.

Noto anche che c’è una tartaruga in acqua: indagheremo.

mercoledì 19 marzo 2008

Le prime borre


Ormai la Volano veleggia verso le…100 specie?
Magari: sarebbe un bel colpo. Accontentiamoci per il momento delle 76 raggiunte.

Domenica 16 marzo è coincisa anche con il primo rinvenimento di borre in zona. Il termine “borra” indica una pallottola rigurgitata da molte specie di uccelli, in particolare rapaci ma non solo. La pallottola contiene le parti di cibo che l’animale non riesce a digerire. Gli uccelli non hanno denti e affini, di conseguenza ingurgitano tutto. Il cibo verrà triturato all’interno dell’apparato digerente. Ciò che non è digeribile sarà espulso e formerà la borra. All’interno di queste pallottole possiamo trovare di tutto: ossa, peli, piume, pezzi di scheletro di insetti…..

Il 16 marzo, in tarda mattinata, ho trovato ben due borre, tra loro vicine. Erano nel prato, a ridosso del lato nord della recinzione della Vasca.
La foto ritrae una delle due borre. Si vedono nettamente piccole ossa e peli. Per aspetto e dimensioni sembrerebbe di gheppio.

L’altra borra è invece molto meno compatta, anzi è incoerente. È formata in modo quasi esclusivo da frammenti di insetti.

martedì 18 marzo 2008

Tra dolci ritorni, qualche arrivederci, nuove specie e le prime rondini

L’inverno a poco a poco ci abbandona in questo mese di marzo. Ritornano alcune specie, altre ci salutano. Ma, come sempre alla Volano, non mancano gradite sorprese.

Ho effettuato fin qui due uscite di censimento, il 2 e il 16 marzo 2008 (quel giorno c'era un poco di foschia, come mostra la foto a fianco). Ad accogliermi al mio arrivo in zona il canto dell’allodola. La specie era già presente, e attiva, a febbraio. Il giorno 16 marzo i maschi in canto sono due, come lo scorso anno durante la primavera. Occupano le aree aperte, i campi, come vuole la biologia di questi animali. jj
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Il pettirosso ci ha salutato. È, speriamo, solo un arrivederci al prossimo inverno. In altre parti del nostro territorio, ad esempio al Parco di Monza, la specie è presente anche durante la stagione riproduttiva. Non è l’unica partenza. Ricorderete sicuramente (vedi articolo del 9 febbraio) il gruppetto di fringillidi che ci ha accompagnato durante l’inverno. Ormai si sono perse le loro tracce. Chi si aspettava però di udire il canto del fringuello, che a Monza e in altre parti della Brianza ha ripreso a cinguettare da metà febbraio, è rimasto fin qui deluso. Anche il 16 marzo niente da fare: nemmeno un semplice richiamo; dove saranno finiti i fringuelli? Ricordo che un anno fa (maggio-giugno 2007) la specie è stata sempre censita. La tabella relativa alla prima fase della nostra indagine considera il fringuello “nidificante probabile”.

L’inizio di marzo ci regala un graditissimo ritorno. Le mie amate gallinelle d’acqua riappaiono in grande spolvero, dopo una prima capatina (1-2 esemplari ) a metà febbraio. Decidono di fare le cose in grande le nostre amiche. Il 2 marzo sono in 27, domenica 16 ne conto, per la mia gioia, ben 51. Con buona probabilità si tratta, almeno in parte, di soggetti in migrazione. Lo scorso anno è stata infatti stimata la presenza di un paio di coppie.

Il giorno 16 marzo, il bravissimo Gaetano Nava ha saputo scovare una folaga con tre pulcini. La nidificazione è dunque avvenuta a febbraio. Si tratta di un dato interessante, anche se questi eventi non sono inusuali.

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Lo specchio d’acqua domenica 16 è particolarmente affollato. Fa bella mostra di sé un bel codone maschio. Gaetano Nava – ancora lui: grande e impagabile – lo ha immortalato. È la 75° specie per la Volano. Ebbene sì: il giorno 3 marzo, durante l’uscita delle classi 2° A e 2° D della Primaria di Agrate, un tuffetto aveva raggiunto la Vasca, portando a 74 il totale. Il 16 marzo i tuffetti saranno 2-3.
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Ma il pallottoliere non si ferma: sparviere e tordo bottaccio fanno il loro ingresso nella lista il 16 marzo.
Lo sparviere merita due righe di commento. L’esemplare, un bel maschio, era posato sulla recinzione della Vasca, lato ovest. Non faccio in tempo ad inquadrarlo che parte in volo sopra il bacino. È un volo dritto, da puro rapace. E anche rapido: scompare dalle ottiche in un amen. La specie sta diventando sempre più diffusa nel Milanese e dintorni.

Sopra la Vasca, il giorno 16, si muovono in volo 3-4 rondini: le prime dell'anno per me.

Domenica 16 i trilli e gorgheggi delle allodole hanno dominato la scena. In canto anche il merlo: 3-4 le coppie che si stanno formando. Timidamente, molto timidamente, si fa sentire un verzellino, ma è quasi un fuoco di paglia. Una femmina di capinera si fa vedere il giorno 2 marzo. Rimane la domanda: dove diavolo sono i fringuelli?

lunedì 17 marzo 2008

Gaetano alla Vasca Volano

Con piacere riceviamo questa mail

Ciao sono Gaetano Nava oggi ho fatto un giro alla vasca volano e ho fatto delle foto che forse possono interessare per il sito .
Sono riuscito a fotografare un Codone (e' la prima volta che lo vedo ), una Moretta, una coppia di Folaghe con i pulli,dei Migliarini di palude e un uccellino che a me sembra un Lui'

Ed ecco alcune delle splendide foto


FOLAGHE CON I PULLI


MIGLIARINI DI PALUDE

MORETTA

CODONE
la 74° specie avvistata dall'inizio del censimento (fine aprile 2007)



LUI' PICCOLO





giovedì 13 marzo 2008

Ancore le seconde alla Vasca Volano
Oggi è il turno delle classi seconde B e C.

Fa molto caldo, pare già primavera, in effetti sono presenti diversi segnali del risveglio della natura

I prati sono verdi, sugli alberi ci sono le gemme e giovani foglie, i prugnoli sono tutti in fiori.

Solo il canneto lungo i bordi della vasca è ancora tutto secco...

Cerchiamo altri segnali ... vogliamo trovare qulche animaletto.


Alziamo i sassi, guardiamo tra l'erba.





Troviamo un centopiedi, alcuni coleotteri, la coccinella, un formicaio, i collemboli.

Vicino agli alberelli di nuova piantumazione nuvole di moscerini.

E nella vasca?

Folaghe e gallinelle d'acqua che si lanciano in buffi inseguimenti..sembrano correre sull'acqua.
In effetti Matteo ci spiega che le loro zampe sono proprio adatte a "camminare" sull'acqua.
Ci dice anche che tanto le gallinelle quanto le folaghe pur essondo uccelli e pertanto in grado di volare, preferiscono spostarsi a piedi...percorrono lunghi percorsi, spesso di notte.

Ma perchè si inseguono così?

Secondo Michele sono i maschi che corrono dietro alle femmine per conquistarle.
Matteo ci dice che è vero e aggiunge che lo fanno anche per conquistare il territorio che useranno per nidificare, cioè dove costruiranno il nido e alleveranno i piccoli.
La gallinella fa il nido così bene che è difficilisssimo da scoprire!!!

Ci mettiamo a contare...nella vasca contiamo 15/16 uccelli acquatici di sicuro alcuni, soprattutto le gallinelle che sono più paurose, sono nascosti nel canneto...la prossima volta rifaremo il conteggio e potremo fare dei confronti.

Alcuni bambini notano all'interno dello specchio d'acqua delle zone che a loro sembrano "di terra"; in realtà sono alghe che coprono parti della superficie...qualcuno ricorda che lo scorso anno non c'erano, forse, ipotizzano dei bambini, il clima di questo inverno è stato diverso da quello dello scorso anno e ha permesso la loro crescita.

Quando stavamo lasciando la Vasca Volano, Luca scopre una cornacchia morta, è vicino a un a un palo della corrente...è la terza volta che ne troviamo una...un piccolo mistero!!!


lunedì 3 marzo 2008

Ricominciano le uscite alla Volano per i bambini delle seconde

2^A e 2^D ...i primi a tornare alla Volano
Con il mese di Marzo ricominciano le attività alla Vasca Volano dei bambini delle classi seconde della scuola primaria di Agrate.
I primi a tornare sono i bambini delle classi 2^A e 2^D con le loro insegnanti Angela, Graziella, Mirella e Federica...a fare da guida sempre Matteo.

Oggi 3 Marzo la giornata è più che splendida...la temperatura è sicuramente da primavera inoltrata anche alla Vasca i primi segnali del risveglio della natura.
I bambini si sono soffermati nei prati ed è stato chiesto loro di osservare se nel terreno, c'erano animali. Ormai i nostri esperti osservatori sanno bene dove cercare...in particolare negli spazi più nascosti, sotto i sassi. Trovano un formicaio e diversi insetti....
Vicino alla cancello di accesso alla vasca c'è ancora la carcassa della cornacchia trovata morta in occasione dell'uscita invernale, a novembre.
Matteo ci dice che la cornacchia non ha denti ma nello stomaco ha dei sassolini che aiutano a sbriciolare il cibo che ingerisce.
Su alcuni arbusti c'era una specie di zanzare mentre sui legnetti che sostenevano le piante c'erano dei bruchi.

... a breve anche le foto!!!